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“le organizzazioni dei produttori di pomodoro e i rappresentanti delle industrie di trasformazione, dopo una intensa trattativa, nella serata del 24 febbraio hanno raggiunto l’accordo d’area 2021 per la fornitura della materia prima agli stabilimenti di trasformazione nelle regioni del nord italia”, rende noto un comunicato dell’oi pomodoro da industria del nord italia. il presidente dell’organizzazione interprofessionale tiberio RABBONI, appresa la notizia, ha dichiarato: “desidero vivamente congratularmi con le parti trattanti. il nuovo contratto quadro d’area vede la luce prima della fine del mese di febbraio, ovvero in tempo utile per le valutazioni di convenienza, prima delle decisioni di semina e trapianto. per molte altre coltivazioni e attivita’ agricole italiane non e’ cosi’. i prezzi sono sempre fluttuanti e l’effettiva convenienza e’ accertata solo a campagna conclusa. in secondo luogo, come gia’ nel 2020, la produzione viene programmata sulla base dei reali fabbisogni industriali e delle disponibilita’ agricole. una programmazione quantitativa, ma anche temporale per allungare ed ottimizzare la durata della campagna. produrre quello che serve, nei tempi che servono, accresce la convenienza economica di ciascuno e di tutti e consente alla filiera di aumentare la propria competitivita’. tant’e’ che i meccanismi del nuovo contratto promuovono e premiano la qualita’ verificabile, la piu’ importante leva strategica della competitivita’ italiana nel mondo. il contratto siglato, di fatto, apre la campagna del pomodoro 2021 nel nord italia. le incognite all’orizzonte sono tante: anomalie climatiche, fitopatie, covid, competitori europei e mondiali, mercati e consumi. tuttavia si inizia con il piede giusto. il contratto quadro e’ espressione di una coesione della filiera, una risorsa che puo’ fare la differenza nel contrasto degli imprevisti e delle avversita’”. “i quantitativi sono stati definiti applicando, anche quest’anno, lo strumento dei precontratti, utilizzati per individuare direttamente il punto di equilibrio fra domanda e offerta”, spiega il comunicato, nel precisare che “la programmazione temporale e’ partita da una valutazione della capacita’ di trasformazione e da’ l’indicazione per una rispondente pianificazione dei trapianti”. “lo scopo e’ quello che entrambe le parti raggiungano reciprocamente il proprio obiettivo: gli agricoltori consegnare tutto il pomodoro in campo e l’industria trasformare quanto deciso”, sottolinea il comunicato, che prosegue: “si e’ parlato anche di programmazione qualitativa, ossia della necessita’ di una condivisione nella scelta delle varieta’, non solo legata alle performance in campo, ma anche alla idoneita’ di trasformazione per i differenti derivati industriali”. “l’oi, fermo restando che non interviene in alcun modo nella definizione del prezzo di riferimento, ha fornito gli indispensabili supporti di raccolta ed elaborazione, controllo e gestione attiva dei meccanismi della programmazione produttiva”, ha evidenziato RABBONI. “in quest’ultimo anno, inoltre, ha proposto proiezioni e analisi future, su cui gli operatori potessero operare scelte e prendere decisioni”, ha aggiunto RABBONI, nel concludere che “seguira’ ora la raccolta ed elaborazione dei contratti da parte dell’oi e successivamente, quale soggetto terzo neutrale, la verifica sul mantenimento degli impegni presi”.