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“gli italiani spenderanno 1,4 miliardi per il cenone di natale, vale a dire 700 milioni in meno dell’anno scorso, per una contrazione della spesa alimentare pari al 25%”, rende noto un comunicato di confcooperative, sulla base di un’indagine condotta dal suo centro studi. “le tredicesime pari a 41 miliardi calano di 2,3 miliardi rispetto allo scorso anno come contraccolpo del covid sia a causa della perdita di occupazione sia per l’impatto della cig sui redditi”, prosegue il comunicato, che evidenzia: “il numero ridotto di partecipanti, la minore capacita’ di spesa e la prudenza determinano il calo della spesa, ma vincera’ la tradizione nella ricerca delle eccellenze agroalimentari per il menu’ della vigilia”. “sara’ una spesa improntata all’attenzione e vicina allo spreco zero, con una famiglia su quattro che prendera’ la cena con modalita’ di asporto dai ristoranti”, informa il comunicato. “i cenoni, con un ristretto numero di partecipanti, esalteranno le eccellenze dell’agroalimentare made in italy”, sottolinea il comunicato, nello spiegare che “la tradizione rappresenta una sicurezza a cui ancorarsi contro lo spauracchio della pandemia”. “le bollicine italiane, saranno di gran lunga preferite a quelle d’oltralpe, e si confermano immancabili superstar dei cenoni con circa 60 milioni di tappi pronti a saltare da bottiglie di spumante e prosecco made in italy (tra natale e’ capodanno)”, prosegue il comunicato, che aggiunge: “non mancheranno lenticchie, cotechino e zampone alla mezzanotte”. “per il menu’ di capodanno, il ricco paniere delle eccellenze made in italy: vongole e frutti di mare per i primi piatti (55 milioni di euro); pesce per i secondi piatti (190 milioni di euro); carne, salumi e uova (255 milioni di euro); vini, spumanti e prosecchi (230 milioni di euro); frutta, verdura e ortaggi (215 milioni di euro). pasta, pane, farina e olio (125 milioni di euro). non manchera’ il tagliere dei formaggi freschi e stagionati italiani (50 milioni). chiudera’ il ricco carrello dei dolci composto da panettone e pandoro in primis, oltre alle tantissime specialita’ dolciarie regionali (250 milioni di euro)”, continua il comunicato. “brindisi dal calice amaro per le persone scivolate in poverta’ per la lockdown economy che ha gonfiato l’esercito dei poveri portandolo a 10 milioni di persone”, evidenzia il comunicato, che conclude: “resta fondamentale, per confcooperative, individuare misure di contrasto alla poverta’ e politiche attive per concorrere ad affrontare una piaga che non e’ solo economica ma che rischia di minare nei prossimi mesi la concordia sociale del paese”.