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“e’ necessario fermare l’attacco ai prodotti alimentari nazionali con il rischio del via libera all’etichetta nutrizionale a colori dell’unione europea che boccia ingiustamente quasi l’85% in valore del made in italy a denominazione di origine (dop/igp) che la stessa ue dovrebbe invece tutelare e valorizzare soprattutto nel tempo del covid”, afferma il presidente della coldiretti ettore PRANDINI che sostiene “l’impegno del ministro delle politiche agricole teresa BELLANOVA per fermare la pericolosa deriva in atto nell’unione su etichettatura nutrizionale, profili nutrizionali e etichettatura d’origine”, precisa la coldiretti. “un sistema che rischia di espandersi a livello globale dove in gioco ci sono 44,6 miliardi di esportazioni agroalimentari tricolori nel mondo tra i quali si conta una rilevante presenza di prodotti, dai formaggi all’olio fino ai salumi ingiustamente penalizzati dal nuovo sistema”, evidenzia la coldiretti, secondo cui “la manovra degli altri paesi punta a fermare la crescita del made in italy agroalimentare che nel tempo del covid, insieme alle medicine, e’ l’unico settore a crescere all’estero (+2,9%) nei primi nove mesi del 2020 e puo’ essere l’elemento di traino per l’intero tessuto economico del paese”. “nell’ambito della definizione della proposta di conclusioni finali da approvare al consiglio e’ fondamentale evitare che venga portato avanti un documento poco ambizioso sull’obbligo di indicazione di origine obbligatoria che cita come priorita’ solamente il latte e le carni mentre l’obiettivo della trasparenza sulla provenienza degli alimenti riguarda tutti i prodotti”, afferma la coldiretti, che aggiunge: “ma preoccupa anche l’apertura sull’etichetta nutrizionale all’utilizzo dei colori o l’eccessiva semplificazione proposta che metterebbe fuori gioco la proposta italiana dell’etichetta a batteria”. “l’etichettatura nutriscore francese come quello a semaforo adottato in gran bretagna influenzano il consumatore, con un bel verde, a scegliere prodotti con ingredienti di sintesi e a basso costo spacciandoli per piu’ salutari”, spiega la coldiretti, secondo cui e’ “un sistema fuorviante, discriminatorio ed incompleto e che finisce per escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non e’ nota neanche la ricetta”. “si rischia di promuovere cibi spazzatura con edulcoranti al posto dello zucchero e di sfavorire elisir di lunga vita come l’olio extravergine di oliva considerato il simbolo della dieta mediterranea, ma anche specialita’ come il grana padano, il parmigiano reggiano ed il prosciutto di parma le cui semplici ricette non possono essere certo modificate”, sottolinea la coldiretti. “in un momento difficile per l’economia dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza contrastando le indicazioni fuorvianti ed estendendo l’obbligo di indicare in etichetta il paese d’origine di tutti gli alimenti per combattere la concorrenza sleale al made in italy”, conclude PRANDINI, nell’evidenziare che “l’italia grazie ai primati nella qualita’ e nella sicurezza alimentare conquistati a livello europeo ha la responsabilita’ di svolgere un ruolo di leadership in europa”