(riproduzione riservata)
l’elezione di joe BIDEN come presidente degli stati uniti – si legge in un articolo di “the wall street journal” – solleva nuove preoccupazioni per il settore agricolo del paese che durante gli anni turbolenti a guida TRUMP e’ stato sballottato da pressioni divergenti. alcuni temono che una casa bianca democratica comportera’ regolamenti ambientali piu’ stringenti ed altre restrizioni dopo che TRUMP aveva ‘ammorbidito’ quelle sulla qualita’ delle acque, sugli impianti di lavorazione della carne, sulle colture geneticamente modificate e sulle emissioni di gas serra. “temiamo si torni indietro”, dice richard guebert, presidente dell’illinois farm bureau. la politica agricola di BIDEN punta a stabilizzare il settore e ad aprire nuovi mercati, spiega il comitato elettorale del presidente eletto, il che sembrerebbe una novita’ positiva, viste le perdite di esportazioni causate al settore dalle guerre commerciali ingaggiate da TRUMP. eppure i sondaggi davano il presidente uscente largamente in vantaggio tra gli agricoltori, che lo percepivano come un alleato contro regolamentazioni piu’ severe e tasse piu’ alte. e poi ci sono stati i sussidi, mai a livelli cosi’ alti, che TRUMP ha concesso ad alcuni comparti agricoli per compensarli dalle perdite di esportazioni subite. ma c’e’ chi chiede un approccio piu’ complessivo ai problemi del settore, come rob LAREW, presidente della national farmers union, il quale ricorda che non ci sono solo i prezzi mondiali e i mercati esteri a preoccupare gli agricoltori, ma anche il sempre maggiore consolidamento del settore e i cambiamenti climatici.