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VINITALY: ISMEA , CONVEGNO SU GESTIONE DEI RISCHI NELLA FILIERA UVA DA VINO
“si e’ svolto oggi, allo stand istituzionale del masaf a vinitaly 2025, l’evento ismea ‘nuovi strumenti e prospettive per la prevenzione, difesa e gestione dei rischi nella filiera uva da vino’, un importante momento di confronto sul ruolo delle assicurazioni agricole agevolate, sulle novita’ introdotte con la polizza smart e sulla crescente importanza dell’approccio multidisciplinare, alla base della prevenzione climatica”. lo rende noto un comunicato di ismea che cosi’ prosegue: “all’incontro hanno preso parte il presidente e il direttore ismea PRIETTI e MARCHI, per il masaf, il capo dipartimento BLASI e la dg ANGELINI, per agea il dg PATTI nonche’ tra gli intervenuti alla tavola rotonda: il presidente del copa-cogeca GIANSANTI, il dg di asnacodi BERTI, il dg di coordifesa FEDRIGO, il direttore area danni agricoli di generali CACEFFO, il presidente del consorzio di coriassicurazione del fondo riassicurativo ismea PIERI e, inoltre, MICCICHE’ dell’universita’ di palermo e NETTI della ditta arrigoni spa tecnologie avanzate di difesa. nel 2024 i valori assicurati delle colture vegetali hanno superato i 9,6 miliardi di euro, registrando un incremento del 5% rispetto alla media 2019-2021, antecedente allo shock inflazionistico del biennio 2022-2023, e confermando l’interesse in agricoltura verso strumenti di risk management. in parallelo, la dimensione media delle aziende assicurate e’ cresciuta del 19,8% rispetto all’inizio del decennio, segno di una gestione del rischio piu’ strutturata e di una maggiore consapevolezza assicurativa da parte delle imprese. nel comparto vitivinicolo, che si conferma il piu’ assicurato tra le colture, le polizze agevolate continuano a mostrare una forte concentrazione territoriale: il 77% dei valori e’ localizzato tuttora nel nord italia, con il veneto in testa, sia per volumi sia per adesione agli strumenti assicurativi. tra le avversita’ maggiormente assicurate si conferma la prevalenza di eventi atmosferici ricorrenti, tecnicamente catalogati tra quelli di frequenza, come grandine, eccesso di pioggia e vento forte. una delle principali novita’ presentate nel corso dei lavori e’ la polizza smart, introdotta nell’ambito del piano di gestione dei rischi in agricoltura (pgra) 2025: una formula innovativa, semplificata e a basso costo, basata su valori indice in grado di remunerare il capitale di anticipazione e su perizie areali campionarie. questa soluzione consente un abbattimento dei costi assicurativi superiore al 50% rispetto alle formule tradizionali e introduce risarcimenti fino al 90% del danno accertato per gli agricoltori del centro-sud (80% per il nord). e’ inoltre previsto un aumento del 20% del limite di indennizzo a carico del fondo mutualistico nazionale agricat per chi sceglie di aderire alla nuova polizza. nel corso dell’incontro e’ stata ribadita la necessita’ di affiancare agli strumenti assicurativi interventi integrati di prevenzione attiva, come l’utilizzo di reti antigrandine, pale antibrina e soluzioni di smart agriculture, nonche’ strategie di adattamento tecnico-agronomico, compresa l’introduzione di varieta’ piu’ resistenti agli stress climatici. tra gli strumenti a supporto della programmazione, e’ stato presentato in anteprima rispetto alla pubblicazione prevista entro la fine del 2025 anche il progetto cevi – catastrophic events vulnerability index, sviluppato da ismea per misurare a livello comunale la vulnerabilita’ dei territori italiani ai principali eventi climatici estremi (gelo, alluvione, siccita’). in particolare, l’indice ‘cevi gelo’ ha evidenziato aree critiche nei comuni sulla strada del vino, territori ad alta vocazione vitivinicola, ma esposti ai microclimi del lago di garda e delle dolomiti bellunesi”. “la gestione del rischio nella viticoltura italiana si evolve verso un approccio sinergico tra pubblico e privato, in cui innovazione assicurativa, prevenzione attiva e pianificazione territoriale sono le chiavi per garantire resilienza e competitivita’ a una delle filiere piu’ strategiche del nostro sistema agroalimentare – ha dichiarato MARCHI -. l’obiettivo e’ chiaro: costruire un sistema di prevenzione dei rischi sempre piu’ inclusivo, efficace e accessibile, in grado di accompagnare la transizione del settore vitivinicolo verso modelli produttivi sostenibili e capaci di affrontare le sfide poste dalla crisi climatica”. “la nuova vision presentata da HANSEN attribuisce particolare importanza alle politiche di gestione del rischio per la fase di programmazione post 2027 – ha sottolineato BLASI -. anche se il quadro delle risorse non e’ ancora definito, occorre avviare un approfondito confronto con tutti i portatori di interesse, per delineare il nuovo pacchetto di strumenti che si intende attivare, partendo ovviamente dalle esperienze di successo di questi anni, con l’obiettivo di rendere il sistema produttivo italiano sempre piu’ competitivo e resiliente”.
VINITALY: TAVOLA ROTONDA MASAF, ISMEA E COMITATO NAZIONALE VINI SU DOP E IGP
“il settore vitivinicolo conferma la sua centralita’ nell’agroalimentare nazionale e rafforza il suo ruolo di punta sui mercati internazionali. con 14 miliardi di euro di fatturato nel 2024, la filiera vitivinicola rappresenta il 10% dell’agroalimentare nazionale, grazie a 241 mila aziende agricole e agli oltre 680 mila ettari di superficie viticola investita nel 2024 e alle circa 30 mila imprese vinificatrici. i 44 milioni di ettolitri prodotti nel 2024 pongono il nostro paese al vertice della classifica dei produttori mondiali, mentre l’export pari a quasi 22 milioni di ettolitri per oltre 8 miliardi di fatturato, confermano la nostra leadership tra i fornitori mondiali in volume e la seconda posizione in valore. se ne e’ discusso oggi al vinitaly, durante la tavola rotonda tra masaf, ismea e il comitato nazionale vini”. lo rende noto un comunicato stampa di ismea che cosi’ prosegue: “l’evento, introdotto da marco LUPO, capo dipartimento disai del ministero dell’agricoltura della sovranita’ alimentare e delle foreste e da livio PROIETTI, presidente ismea , e moderato da eleonora IACOVONI, direttore generale pqa del masaf, ha visto confrontarsi su questi temi sergio MARCHI, direttore generale di ismea , michele ZANARDO, presidente del comitato nazionale vini e teresa NICOLAZZI direttore generale agebil del masaf. dalla relazione di MARCHI e’ emerso come negli ultimi dieci anni l’italia si a stato il paese che ha incrementato maggiormente il valore delle esportazioni, con una crescita di oltre il 50%, molto piu’ intensa di quanto avvenuto in francia e in spagna, i due principali competitor. anche la positiva performance italiana del 2024 (+3,2% i volumi e +5,5% il valore) assume una rilevanza ancora maggiore alla luce della stabilita’ degli scambi globali, come si evince dai dati provvisori dell’oiv. l’analisi dell’export per segmento qualitativo restituisce un ottimo risultato delle dop, superiore rispetto alla media, con una crescita del 7,6% dei volumi spediti e del 6,5% degli introiti; anche le esportazioni delle igp sono aumentate ma in maniera meno intensa rispetto alla media (+2,8% in volume e +1,3% in valore); rispetto al 2023, si sono ridotti i volumi di comuni (-6,6%) e varietali (-1,5%), a fronte di un recupero del valore (rispettivamente +6,7% e +22,4%). i risultati eccezionali dell’italia sul mercato, ha sottolineato ZANARDO, si devono anche agli oltre 500 vitigni, considerabili come autoctoni e iscritti al catalogo nazionale, che esprimono al meglio il legame con il territorio, ma anche a quelle internazionali, che grazie al clima e al suolo hanno trovato in italia un ambiente adatto al loro sviluppo. espressione di cio’ e’ l’elevato numero di certificazioni ig: ben 529 riconoscimenti, che conferiscono all’italia il primato mondiale. si tratta di 77 docg, 333 doc e 119 igt, con un valore della produzione imbottigliata che nel 2023 ha superato gli 11 miliardi di euro, il 55% del valore della produzione delle ig food&wine. in questo ambito una decina di denominazioni, producono piu’ del 50 % di tutti i prodotti certificati e sono le grandi denominazioni che hanno permesso di far conoscere ‘l’italia del vino’ nel mondo. il comitato nazionale vini, ha l’importante compito di tutela e valorizzazione dei vini a denominazione. e’ un’istituzione a supporto del sistema vitivinicolo, attenta all’innovazione, con la consapevolezza che le regole sulla produzione ed il legame con l’ambiente di produzione siano elementi fondamentali per garantire la tutela del prodotto. a favorire il percorso di internazionalizzazione del vino italiano, oltre naturalmente ad un’offerta qualitativamente eccellente e sempre piu’ diversificata, concorre anche una strategia di promozione efficace attraverso il potenziamento dell’intervento settoriale vino previsto all’interno del piano strategico per la pac e che punta ad un migliore posizionamento sui mercati terzi. un intervento che, come ha sottolineato NICOLAZZI, diviene fondamentale attuare attraverso modalita’ che assicurino il necessario supporto alle imprese. in questo il ministero, gia’ subito dopo la pubblicazione dell’avviso per la campagna 2024/2025, ha avviato un importante progetto per lo sviluppo e la realizzazione di una piattaforma digitale per gestire l’intero procedimento ocm, attivandosi nel contempo per costruire un elenco di costi di riferimento, relativo ai 5 principali mercati dei paesi terzi in termini di investimento nelle precedenti annualita’ (stati uniti, canada, cina, regno unito e svizzera). sono in arrivo poi ulteriori novita’ per introdurre strumenti di flessibilita’ e chiarezza per i soggetti proponenti, per affrontare le sfide derivanti da turbolenze geopolitiche e incertezze economiche, rafforzando la loro presenza sui mercati internazionali”.
VINITALY: MARCHI (ISMEA ), IL VINO SI CONFERMA ECCELLENZA ITALIANA E MOTORE ECONOMICO
“vinitaly si conferma la fiera per eccellenza del vino a livello italiano, europeo e probabilmente anche mondiale. ismea e’ presente con tre convegni. uno si e’ svolto ieri con il consorzio delle venezie, durante il quale abbiamo firmato un accordo di collaborazione per mettere a disposizione i nostri dati e supportare chi deve fare impresa a investire al meglio. oggi saremo insieme al comitato vini per affrontare alcuni temi di grande attualita’: maggiore flessibilita’, un focus piu’ deciso su promozione e mercato, e un’informazione piu’ consapevole per i consumatori. infine, domani chiuderemo con un approfondimento sulla gestione del rischio. questi momenti di confronto tematico si inseriscono all’interno di un contesto di grande rilevanza, che dimostra come il settore del vino rappresenti per l’italia un’eccellenza assoluta”. lo ha dichiarato sergio MARCHI, direttore generale di ismea , intervenendo al vinitaly 2025, rende noto un comunicato stampa di ismea .
VINITALY: PARTNERSHIP TRA ISMEA E CONSORZIO DOC DELLE VENEZIE
un comunicato stampa di ismea rende noto che “il mondo del vino sta attraversando una fase di cambiamento, nel quadro di un progressivo ricambio generazionale e di una crescente attenzione agli aspetti salutistici e di sostenibilita’ ambientale. un contesto di non facile lettura, nel quale il sistema vitivinicolo italiano e’ tuttavia in grado di giocare un ruolo di assoluto protagonista, anche grazie al supporto dei dati sempre piu’ centrali nei processi decisionali delle aziende. in questo contesto si inserisce la partnership tra ismea e il consorzio doc delle venezie – istituita nel 2024 su impulso dello stesso consorzio per affrontare le proprie scelte sulla base di conoscenze e elementi oggettivi – presentata oggi al vinitaly, presso l’area espositiva del masaf, come esempio di modello imprenditoriale replicabile per altri attori del comparto. l’evento introdotto dai presidenti di ismea livio PROIETTI e del consorzio doc delle venezie albino ARMANI e moderato da costanza FREGONI, direttore responsabile vvq vigne, vini & qualita’, ha visto i contributi di fabio DEL BRAVO responsabile della direzione filiere e analisi di mercato ismea , stefano SEQUINO, direttore consorzio doc delle venezie, eugenio POMARICI, professore dell’universita’ degli studi di padova e, nelle conclusioni, del direttore generale di ismea sergio MARCHI. un’occasione anche per fare il punto sui numeri, decisamente lusinghieri, della giovane denominazione, che associa gli areali del pinot grigio del triveneto, attestandosi al primo posto in italia per produzione di vini fermi e al secondo posto in assoluto, con una quota del 10%. il 2024, secondo le elaborazioni ismea , ha fatto registrare un ulteriore incremento degli imbottigliamenti della doc, che hanno raggiunto 1,7 milioni di ettolitri (+4%), una tendenza che dovrebbe proseguire anche nel 2025 come evidenziano i dati di questa prima parte dell’anno. le vendite all’estero hanno sperimentato un forte incremento; i dati elaborati da ismea e presentati oggi al vinitaly rivelano, dall’introduzione sul mercato della doc delle venezie nel 2017, un volume dell’export piu’ che raddoppiato, con una crescita a tripla cifra anche del fatturato (+117%). altro dato interessante emerso dalla relazione dell’istituto e’ il graduale spostamento del vigneto italia verso il nord-est, con una crescita record della superfice vitata dal 2000 a oggi in veneto, friuli-venezia giulia e trentino-alto adige (rispettivamente +38%, +53% e +13%). un andamento in netta controtendenza rispetto alla dinamica osservata nel resto della penisola e a livello ue, conseguente anche al programma straordinario di espianti che ha caratterizzato alcune aree produttive europee. ‘il consorzio doc delle venezie rappresenta oggi il piu’ grande modello di integrazione interregionale, unendo sotto un’unica denominazione d’origine i territori di veneto, friuli-venezia giulia e provincia autonoma di trento’, ha commentato albino ARMANI, presidente del consorzio doc delle venezie. ‘la denominazione oggi conta una superficie vitata potenziale di circa 27mila ettari e una produzione annua di 230 milioni di bottiglie tracciate e dotate del contrassegno di stato, pari a circa il 70% della produzione totale di pinot grigio del triveneto. con questi numeri, il consorzio trova in ismea un partner strategico che gli permette di trasformare l’analisi dei dati in un vantaggio competitivo nei mercati. l’obiettivo di questa partnership e’ monitorare la funzionalita’ e l’efficienza della nostra filiera a livello produttivo e commerciale, attraverso ricerche e studi approfonditi della congiuntura, della struttura e delle strategie del comparto vitivinicolo territoriale. questo modello innovativo e – come ci auguriamo – replicabile da altri consorzi e aziende, e’ pensato per ridurre i rischi e anticipare le tendenze in un mercato sempre piu’ incerto e imprevedibile’, ha aggiunto.’il protocollo d’intesa tra ismea e il consorzio di tutela doc delle venezie ci permettera’ di sviluppare analisi approfondite sui mercati, sui costi di produzione e sulle dinamiche commerciali, fornendo dati essenziali per le strategie di crescita e valorizzazione della denominazione’, ha sottolineato invece il presidente ismea livio PROIETTI. il pinot grigio delle venezie e’ un asset strategico per il nostro paese, che contribuisce in maniera determinante all’affermazione del vino italiano all’estero e al mantenimento della sua posizione di leadership a livello globale per produzione e quantitativi esportati. ismea conferma cosi’ il proprio impegno nel fornire strumenti di analisi e conoscenza a supporto degli operatori, nell’ottica di una filiera sempre piu’ competitiva, resiliente e preparata alle sfide della contemporaneita”, ha aggiunto”.