MIMOSA: Coldiretti, in Liguria A RISCHIO PER IL CLIMA IMPAZZITO
Le anomalie climatiche stanno mettendo alla prova la produzione di mimosa
in Liguria, il fiore simbolo dell’8 marzo. Il cambiamento delle
temperature, con sbalzi improvvisi e ondate di caldo fuori stagione, ha
alterato il ciclo naturale della pianta, rendendo la fioritura meno
prevedibile e creando difficoltà per i produttori. Quest’anno, ad esempio,
la mimosa è sbocciata prima nell’entroterra che sulla costa, a causa
dell’aumento dell’umidità, un fenomeno insolito che conferma quanto gli
standard del passato non siano più affidabili.
Rispetto alla media delle scorse stagioni, si registra un calo della
produzione, dovuto a stress idrico, attacchi fitosanitari e cambiamenti
climatici, ma la qualità resta eccellente e la domanda continua a essere
forte sul mercato. La provincia di Imperia, il cuore della produzione
nazionale, conferma il suo ruolo chiave nonostante le difficoltà
climatiche.
“La mimosa ligure mantiene il suo altissimo livello qualitativo, ma è
evidente che il settore debba fare i conti con condizioni sempre più
imprevedibili” – spiegano Gianluca Boeri, presidente di Coldiretti Liguria,
e Bruno Rivarossa, Delegato Confederale. “Il problema principale resta la
gestione dei tempi di fioritura, perché il mercato è legato alla data
dell’8 marzo e qualsiasi sfasamento può incidere sull’intero comparto.”
A pesare sui produttori sono anche i costi aggiuntivi legati alla gestione
delle piante, tra trattamenti fitosanitari e l’aumento del costo dell’acqua
necessario per contrastare la siccità. Tuttavia, la qualità della mimosa
ligure resta eccellente, confermandosi un prodotto di punta del comparto
floricolo. La Liguria è il cuore pulsante della produzione italiana, con
circa il 90% della mimosa coltivata nel Paese. Oltre a essere un fiore
simbolico, la mimosa rappresenta un elemento chiave per l’economia agricola
regionale, generando un importante indotto economico e occupazionale. La
sua coltivazione, che richiede un’intensa manodopera specializzata,
contribuisce alla creazione di posti di lavoro e al mantenimento di un
settore strategico per il territorio.
Con oltre cento varietà coltivate, la mimosa ligure è riconosciuta e
apprezzata non solo in Italia, ma anche all’estero, consolidando il ruolo
della regione come punto di riferimento per il fiore reciso. Ecco perché,
oggi più che mai, è fondamentale proteggere e salvaguardare un mercato che
rappresenta non solo una tradizione, ma anche una risorsa economica e
occupazionale per il territorio.
Le anomalie climatiche stanno mettendo alla prova la produzione di mimosa
in Liguria, il fiore simbolo dell’8 marzo. Il cambiamento delle
temperature, con sbalzi improvvisi e ondate di caldo fuori stagione, ha
alterato il ciclo naturale della pianta, rendendo la fioritura meno
prevedibile e creando difficoltà per i produttori. Quest’anno, ad esempio,
la mimosa è sbocciata prima nell’entroterra che sulla costa, a causa
dell’aumento dell’umidità, un fenomeno insolito che conferma quanto gli
standard del passato non siano più affidabili.
Rispetto alla media delle scorse stagioni, si registra un calo della
produzione, dovuto a stress idrico, attacchi fitosanitari e cambiamenti
climatici, ma la qualità resta eccellente e la domanda continua a essere
forte sul mercato. La provincia di Imperia, il cuore della produzione
nazionale, conferma il suo ruolo chiave nonostante le difficoltà
climatiche.
“La mimosa ligure mantiene il suo altissimo livello qualitativo, ma è
evidente che il settore debba fare i conti con condizioni sempre più
imprevedibili” – spiegano Gianluca Boeri, presidente di Coldiretti Liguria,
e Bruno Rivarossa, Delegato Confederale. “Il problema principale resta la
gestione dei tempi di fioritura, perché il mercato è legato alla data
dell’8 marzo e qualsiasi sfasamento può incidere sull’intero comparto.”
A pesare sui produttori sono anche i costi aggiuntivi legati alla gestione
delle piante, tra trattamenti fitosanitari e l’aumento del costo dell’acqua
necessario per contrastare la siccità. Tuttavia, la qualità della mimosa
ligure resta eccellente, confermandosi un prodotto di punta del comparto
floricolo. La Liguria è il cuore pulsante della produzione italiana, con
circa il 90% della mimosa coltivata nel Paese. Oltre a essere un fiore
simbolico, la mimosa rappresenta un elemento chiave per l’economia agricola
regionale, generando un importante indotto economico e occupazionale. La
sua coltivazione, che richiede un’intensa manodopera specializzata,
contribuisce alla creazione di posti di lavoro e al mantenimento di un
settore strategico per il territorio.
Con oltre cento varietà coltivate, la mimosa ligure è riconosciuta e
apprezzata non solo in Italia, ma anche all’estero, consolidando il ruolo
della regione come punto di riferimento per il fiore reciso. Ecco perché,
oggi più che mai, è fondamentale proteggere e salvaguardare un mercato che
rappresenta non solo una tradizione, ma anche una risorsa economica e
occupazionale per il territorio.