VINO: FEDAGRIPESCA PIEMONTE E VIGNAIOLI PIEMONTESI PROPOSTE UE SU TASSAZIONE E REGOLAMENTAZIONE VINO

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“le nuove proposte della commissione europea in materia di tassazione e regolamentazione del vino rischiano di infliggere un colpo durissimo a un settore che rappresenta non solo un’eccellenza produttiva, ma anche un pilastro economico e sociale per il piemonte”. lo afferma un comunicato di confcooperative fedagripesca piemonte e vignaioli piemontesi, che cosi’ prosegue: “l’ipotesi di una maggiore imposizione fiscale e di restrizioni alla commercializzazione del vino solleva preoccupazioni per il futuro di migliaia di imprese, compreso il mondo della cooperazione, che in piemonte gioca un ruolo strategico con oltre 40 cantine cooperative e circa 6.000 soci viticoltori, responsabili del 40% della produzione regionale. le misure proposte all’interno del nuovo documento di lavoro della commissione ue del piano beca (beating cancer) comprenderebbero l’aumento delle accise sul vino, la limitazione delle vendite transfrontaliere e l’introduzione di etichette con avvertenze sanitarie obbligatorie, le cosiddette health warnings presenti sui pacchetti di sigarette. queste politiche mirano a ridurre il consumo di bevande alcoliche nell’unione europea, ma ignorano le peculiarita’ del settore vitivinicolo, il suo legame con il territorio e la sua importanza economica per regioni come il piemonte. la riduzione della competitivita’ dei produttori locali, unita all’incertezza normativa, potrebbe mettere a rischio migliaia di posti di lavoro e penalizzare un comparto che gia’ affronta numerose sfide. confcooperative fedagripesca piemonte ha espresso forti perplessita’ nei confronti di misure che non tengono conto della specificita’ della filiera vitivinicola e del valore che essa genera per l’intero territorio. ‘la nostra regione e’ la seconda in italia per fatturato nel comparto, con un giro d’affari di 1,248 miliardi di euro nel 2024. basta questo dato per comprendere la portata del rischio nell’adozione di politiche comunitarie cosi’ pesanti. il vino piemontese e’ sinonimo di qualita’, cultura e identita’ territoriale: trattarlo alla stregua di un prodotto dannoso tout court significa colpire un intero sistema produttivo che opera con il massimo rispetto di elevati standard in termini di sostenibilita’ e sicurezza alimentare’, sottolinea roberto MORELLO, presidente di confcooperative fedagripesca piemonte. la cooperazione vitivinicola piemontese ha sempre dimostrato la capacita’ di innovare e rispondere alle sfide del mercato, come dimostrano i recenti dati sulla produzione e sulle esportazioni emersi da l’annata vitivinicola in piemonte 2024, l’annuale pubblicazione curata da vignaioli piemontesi e regione piemonte. tuttavia, l’introduzione di nuove accise e limitazioni commerciali rischia di compromettere questa crescita, penalizzando un comparto che gia’ deve affrontare le difficolta’ legate al cambiamento climatico e alla concorrenza internazionale. l’auspicio e’ di vedere da parte delle istituzioni europee il riconoscimento del valore del vino come prodotto di cultura e tradizione e una completa revisione delle misure punitive che avrebbero conseguenze disastrose per l’intera filiera. ‘non si tratta solo di difendere un prodotto o un settore economico, ma di tutelare il lavoro di migliaia di persone e di imprese che, anche attraverso il modello cooperativo, garantiscono la qualita’ e l’unicita’ della produzione locale. ci aspettiamo che tutti gli attori pubblici coinvolti agiscano prontamente per impedire un colpo ingiustificato alla nostra viticoltura’, conclude eugenio ARLUNNO, presidente di vignaioli piemontesi”.