CONFAGRICOLTURA A FRUITLOGISTICA. GIANSANTI AL TRADIZIONALE INCONTRO IN AMBASCIATA CON ISTITUZIONI E IMPRESE

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“riuscire a produrre, piu’ ancora che commercializzare. e’ questa la preoccupazione principale degli imprenditori agricoli che da oggi, fino a venerdi’ 7 febbraio, sono presenti a fruit logistica, la fiera internazionale che ogni anno a berlino raduna gli operatori dell’ortofrutta mondiale. confagricoltura, che torna con uno stand (pad. 4.2; a12) alla messe berlin e che sara’ presente al tradizionale incontro organizzato dalla ambasciata italiana, focalizza l’attenzione su questi temi. dati alla mano, l’esigenza di trovare soluzioni diventa una vera e propria urgenza: -50% di nocciole rispetto al potenziale produttivo, -15% di pomodoro da industria nel nord italia pure a fronte di un incremento delle superfici, e dal 20 al 35% in meno di agrumi con seri problemi di piccolo calibro sulle arance”, informa un comunicato di confagricoltura. “sono purtroppo molte le difficolta’ che gli agricoltori si trovano ad affrontare. il cambiamento climatico in primis e le dirette conseguenze che ne derivano, quali la diminuzione della quantita’, l’aumento degli scarti e quindi dei costi di gestione, l’incremento dei costi di produzione, ad esempio per l’irrigazione d’emergenza, si traducono in una compressione della redditivita’ delle imprese, con conseguenze sull’intera economia”, ha affermato il presidente di confagricoltura, massimiliano GIANSANTI, presente a berlino. il cambiamento climatico sta favorendo inoltre il proliferare di diversi parassiti che si sommano alle altre problematiche fitopatologiche che gli imprenditori stanno gia’ fronteggiando da tempo. tutti questi fattori stanno incidendo in maniera preoccupante sulla propensione a investire degli imprenditori, e talvolta sulla volonta’ di prosecuzione dell’attivita’. ne e’ una prova la riduzione progressiva delle superfici investite negli ultimi cinque anni: -23% pere, -11% pesche, -8% nettarine -7% albicocche, -6% kiwi e susine. (fonte: elaborazione confagricoltura su dati istat). “a fronte di questo quadro assai complesso, e’ quindi assolutamente necessario agire in piu’ direzioni: garantire la reciprocita’ delle regole nella produzione, negli scambi, negli accordi; rafforzare i controlli alle frontiere; procedere alla revisione del green deal; accelerare sulle nbt; promuovere investimenti indirizzati alla ricerca per sviluppare varieta’ e innovazioni che consentano di fronteggiare gli effetti delle avversita’, climatiche”, ha aggiunto GIANSANTI. “il comparto dell’ortofrutta fresca vale piu’ di 17 miliardi, oltre un quarto del totale della produzione agricola nazionale. trainano le buone performance degli ortaggi e della frutta fresca, nonostante la flessione del comparto agrumicolo colpito dalla siccita’. l’export (fresco + trasformato), nei primi dieci mesi del 2024, ha totalizzato oltre 10 miliardi di euro, il 6,12% in piu’ rispetto al 2023, incidendo per il 17,3% sul totale del valore dell’export agroalimentare nello stesso periodo. l’italia occupa poi un ruolo di primo piano nella classifica europea per l’export di molti prodotti ortofrutticoli: primo paese esportatore di kiwi, uva da tavola, conserve di pomodoro e nocciole sgusciate; secondo paese esportatore di mele e cocomeri; terzo paese esportatore di insalate, cavolfiori e broccoli. la germania si conferma uno dei nostri piu’ importanti mercati, assorbendo circa il 25% del valore dell’export ortofrutticolo complessivo (fresco + trasformato). aumentano le importazioni: il tasso medio di incremento e’ dell’11,22%. si tratta di una progressione a cui hanno concorso vari fattori, non ultimo le perdite di produzione per avversita’ climatiche e fitopatologiche. ne ha risentito quindi anche il saldo in valore della bilancia commerciale del comparto, che su e’ ridotto di oltre 120 milioni di euro rispetto al 2023”, spiega confagricoltura. “sul fronte dei consumi, l’ortofrutta assorbe una fetta importante della spesa alimentare, con una quota percentuale che si attesta al 19,3%, in lieve aumento rispetto al 2023. gli ultimi dati ismea fanno registrare un incremento in valore degli acquisti domestici di ortofrutta (fresca e trasformata) del 2,7%, mentre dal punto di vista dei volumi acquistati l’incremento si presenta decisamente piu’ modesto, pari allo 0,8%. segno evidente di un effetto inflativo ancora presente, anche se decisamente piu’ contenuto rispetto al passato. diverse le dinamiche dei due segmenti: per la frutta la spesa cresce del 2,9%, mentre i volumi acquistati presentano una contrazione dello 0,5%. per gli ortaggi aumentano sia gli acquisti in valore che in quantita’, rispettivamente del 2,5% e del 2,2%”, conclude confagricoltura.