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nell’ambito del pacchetto infrazioni di novembre, la commissione ue ha deciso di avviare una procedura di infrazione inviando una lettera di costituzione in mora all’italia (infr(2024)2226), per non avere gestito ne’ impedito l’introduzione e la diffusione della formica di fuoco (solenopsis invicta), come previsto dal regolamento sulle specie esotiche invasive (regolamento (ue) 1143/2014). una volta documentata la presenza della formica di fuoco in sicilia – spiega un comunicato -, l’italia non ha informato “senza indugio” la commissione ne’ gli altri stati membri del suo rilevamento precoce. le autorita’ italiane non hanno inoltre notificato alla commissione alcuna misura di eradicazione ne’ si sono espresse sulla loro efficacia. inoltre, l’italia non ha adottato tutte le misure necessarie per prevenire la diffusione involontaria della formica di fuoco e non ha attuato in modo efficace il sistema di sorveglianza delle specie esotiche invasive di rilevanza unionale. l’italia dispone ora di 2 mesi per rispondere e rimediare alle carenze segnalate dalla commissione. inoltre, la commissione ue ha deciso di inviare un parere motivato all’italia (infr(2023)2187) per mancata osservanza della direttiva uccelli (direttiva 2009/147/ce) e del regolamento reach (regolamento 1907/2006/ce, quale modificato dal regolamento (ue) 2021/57) in seguito alle modifiche introdotte nelle norme italiane sulla caccia. la legislazione italiana, infatti, conferisce alle regioni il potere di autorizzare l’uccisione o la cattura di specie di fauna selvatica, anche nelle aree in cui la caccia e’ vietata, come le aree protette, e durante il periodo dell’anno in cui la caccia e’ vietata. la legislazione italiana non e’ inoltre conforme alle disposizioni del regolamento reach modificato sull’uso del piombo nelle munizioni. la commissione aveva inviato una lettera di costituzione in mora nel mese di febbraio 2024. sebbene l’italia abbia modificato la legislazione nazionale – spiega la commissione -, il piano nazionale da essa previsto contiene ancora disposizioni non conformi. la commissione ha pertanto deciso di emettere un parere motivato nei confronti dell’italia, che dispone ora di 2 mesi per rispondere e adottare le misure necessarie, trascorsi i quali la commissione potra’ decidere di deferire il caso alla corte di giustizia dell’ue.