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in occasione dell’assemblea di assocarni si e’ svolto oggi un confronto tra diversi opsiti, preceduto dall’intervento del presidente di assocarni serafino CREMONINI e del ministro dell’agricoltura francesco LOLLOBRIGIDA (intervento qui https://youtu.be/OQblET7TtSw). sono intervenuti tra gli altri ettore PRANDINI, presidente coldiretti, giuseppe BLASI, capo dipartimento delle politiche europee e internazionali e dello sviluppo rurale del ministero dell’agricoltura della sovranita’ alimentare e delle foreste; giovanni FILIPPINI (intervento qui https://youtu.be/ZMRqk306Y1U), direttore generale della direzione salute animale; luca DE CARLO, presidente della IX commissione permanente senato; eleonora IACOVONI, direttore generale per la promozione della qualita’ agroalimentare; paulo DEWAAL, vice presidente assocarni; nicola D’ALTERIO, direttore generale dell’izs dell’abruzzo e del molise ‘g. caporale’; roberto CAVAZZONI, direttore aisa – associazione nazionale imprese salute animale; piero CAMILLI, vice presidente assocarni con delega al settore ovino; ugo DELLA MARTA, direttore generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione; silvio FERRARI, presidente di federprima; fabio del BRAVO, di ismea. “il modello di allevamento italiano e’ fatto di equilibrio in termini di benessere animale, sostenibilita’ ambientale, economia circolare e presidio di un territorio con una conformazione olografica unica nel suo genere, il paese risulta caratterizzato da un territorio collinare (pari al 41%), seguito da montagna (35%) e pianura (23%) e con 8300 km di coste e, per questo motivo, ci sembra assurdo assoggettare la nostra zootecnia alle stesse regole dei paesi europei che non hanno la stesse condizioni ambientali. malgrado cio’, il modello di allevamento italiano e’ uno dei settori maggiormente penalizzati da un approccio ideologico che non ha nulla a che fare con la realta’, con i numeri, con i dati di un comparto che opera nel nostro paese con un modello fortemente distintivo e che oggi vogliamo rivendicare con orgoglio. bisogna sostenere chi ogni giorno vive in campagna con gli animali, i pastori, chi alleva vacche nutrici e pecore, anche per favorire un passaggio generazionale che potra’ avvenire solo se questo lavoro, non semplice, verra’ adeguatamente remunerato”, ha dichiarato il presidente di assocarni serafino CREMONINI, nel corso dell’assemblea annuale “la filiera zootecnica italiana alla prova degli attuali scenari di mercato e di politica agricola”. nell’occasione ismea ha presentato uno studio che ha tracciato un quadro economico di luci e ombre del comparto bovino e ovino italiano, che evidenzia la necessita’ di intervenire per mettere in sicurezza la produzione nazionale considerando che secondo le rilevazioni della stessa ismea il tasso di autoapprovvigionamento italiano e’ calato drammaticamente al 40% rispetto al 58% del 2010 nello stesso tempo una indagine nielsen sugli acquisti domestici di carne nel nostro paese mostra che il 92% dei consumatori italiani acquista regolarmente carne bovina con un’attenzione particolare per la carne prodotta nel nostro paese. a fronte di una robusta domanda di carne bovina italiana da parte del consumatore italiano, CREMONINI ha lanciato un messaggio chiaro: ‘il crollo del livello di autoapprovvigionamento al 40% e’ un dato allarmante per la sovranita’ alimentare del nostro paese. dobbiamo agire subito per preservare questo settore fondamentale per la sicurezza alimentare nazionale che e’ anche un formidabile presidio ambientale in quanto bovini e ovini sono presenti lungo tutto l’arco appenninico dal piemonte alla sicilia’. il presidente di assocarni ha chiesto: di prevedere risorse a favore della linea vacca vitello affinche’ ci si affranchi, almeno parzialmente, dalle importazioni di animali vivi dalla francia migliorando il deficit commerciale; risorse per favorire il ricambio generazionale e l’ingresso dei giovani in agricoltura. CREMONINI ha anche posto l’accento sull’impatto economico della blue tongue, una malattia animale che non e’ trasmissibile all’uomo e che non comporta alcun problema di sicurezza degli alimenti, ma che ormai e’ diffusa in gran parte dell’europa limitando fortemente il movimento degli animali all’interno del nostro paese e verso i paesi confinanti: ‘la commissione europea deve intervenire per facilitare gli spostamenti degli animali e trovare una soluzione efficace tramite i vaccini nei riguardi di una malattia ormai endemica’. CREMONINI ha inoltre colto l’occasione per invitare il parlamento europeo e il consiglio ad intervenire nei riguardi della proposta di revisione del regolamento europeo sul trasporto degli animali che la commissione europea ha presentato poco prima di concludere il proprio mandato. si tratta di una proposta che si pone ideologicamente contro gli allevatori che, se non verra’ modificata, rischia di aumentare i costi per la filiera senza migliorare il benessere animale. l’attuale regolamentazione europea ha gli standard di benessere animale tra i piu’ alti al mondo, alzare ulteriormente l’asticella – ha rimarcato il presidente di assocarni – significa mettere fuori mercato la filiera italiana che importa gran parte degli animali dalla francia. CREMONINI ha poi chiesto un’azione politica piu’ incisiva da parte delle autorita’ per aprire nuovi mercati internazionali: ‘e’ fondamentale sbloccare l’export di carni bovine verso mercati strategici come cina, corea, giappone e stati uniti come hanno gia’ fatto alcuni paesi europei nostri competitor’. per finire, al termine della sua introduzione, il presidente di assocarni ha ringraziato il ministro francesco LOLLOBRIGIDA per la sua partecipazione all’assemblea di assocarni e l’attenzione dimostrata in questi due anni di governo nei riguardi del settore bovino e ovino italiano e da ultimo sulla presa di posizione sul regolamento relativo alla deforestazione che comportera’ costi e complicazioni per gli operatori.