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“l’anacer (associazione nazionale cerealisti) accoglie con soddisfazione la richiesta avanzata dal governo italiano di rinviare di almeno un anno l’applicazione del regolamento ue sulla deforestazione e condivide le preoccupazioni espresse dal ministro francesco LOLLOBRIGIDA circa le modalita’ e le tempistiche di implementazione previste dall’attuale versione della normativa”. lo rende noto un comunicato dell’associazione che cosi’ prosegue: “il regolamento eudr vieta l’immissione nel mercato comunitario e l’esportazione di prodotti che hanno causato deforestazione o degrado forestale dopo il 31 dicembre 2020 oppure che risultano non conformi alla legislazione dei paesi di origine. tra le materie prime rientranti nello scopo del regolamento figura anche la soia, una materia prima agricola fondamentale per l’industria agroalimentare e mangimistica europea e nazionale. anacer condivide i principi e gli obiettivi generali di tutela ambientale e forestale della legge in oggetto. riteniamo comunque doveroso sottolineare che, in assenza dei necessari chiarimenti da parte della commissione europea, il regolamento risultera’ inapplicabile con una conseguente forte contrazione della disponibilita’ di seme e farina di soia per il 2025. cio’ potra’ determinare interruzioni della catena di approvvigionamento dell’industria agroalimentare nazionale ed europea, in particolare nei comparti mangimistico e zootecnico. il rischio dell’indisponibilita’ di soia e farina di soia sul mercato avrebbe, inoltre, conseguenze dirette sull’aumento dei prezzi di tutti i prodotti ad esse correlati e sulla competitivita’ dell’industria di trasformazione. per i suddetti motivi siamo pertanto concordi alla proroga dell’applicazione della normativa oltre il 30 dicembre 2024 o, quantomeno, a concedere un periodo transitorio o di applicazione progressiva da parte della commissione europea per meglio definire gli obblighi in capo agli operatori, testare il sistema informativo, prepararsi all’espletamento di nuove procedure ed, eventualmente, lavorare insieme alle parti interessate ad un possibile protocollo di intesa volto all’introduzione di un apposito sistema di certificazione”.