ANBI PRESENTA PROGETTO FARMWISE CUI PARTECIPANO CER E UNIBO CON STUDIO PROPRIETA’ LUCCIOLE PER INDIVIDUARE CONTAMINANTI ACQUE

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alla presenza del vicepresidente della commissione ambiente della camera francesco BATTISTONI, e’ stato presentato oggi nella sede dell’anbi il progetto europeo farmwise per l’innovazione, anche attraverso l’intelligenza artificiale, nel campo dell’agricoltura irrigua. il progetto e’ finanziato con 6 milioni di euro per tre anni a partire dal 1 gennaio 2024 ed e’ costituito da 20 partner provenienti da 10 paesi dell’unione tra cui l’italia presente, attraverso il consorzio emiliano romagnolo e l’universita’ di bologna, con uno straordinario progetto che utilizza la proprieta’ delle lucciole per individuare contaminanti nelle acque. “e’ evidente l’importanza di tale ricerca per la salute pubblica soprattutto ora che all’ordine del giorno c’e’ l’utilizzo delle acque reflue in agricoltura” ha osservato il presidente di anbi francesco VINCENZI spiegando che, in italia, un freno all’uso di tale risorsa infatti l’incapacita’ della gran parte dei depuratori di intercettare le micro plastiche inquinanti in forte aumento e lesive della salubrita’ alimentare. un sistema di alert, ha indicato il presidente, unitamente all’indispensabile certificazione di un ente terzo, aumenterebbe significativamente le garanzie per i consumatori. a questo riguardo il presidente ha ribadito un concetto che al centro della politica dell’associazione e cioe’ che la salubrita’ dei prodotti agricoli, che inevitabilmente deriva da una gestione dell’acqua appropriata, non riguarda soltanto gli agricoltori ma soprattutto la societa’ civile e che questi progetti mirano a creare percorsi virtuosi per le risorse idriche. la portata di questo progetto, ha sottolineato VINCENZI, e’ tanto piu’ importante in un momento in cui e’ necessario essere protagonisti del nuovo green deal. il vicepresidente della commissione ambiente BATTISTONI a fatto il punto su quanto il governo sta facendo in materia, sottolineando che con le misure adottate si e’ giunti a un risparmio di 1 miliardo di metri cubi d’acqua ma che e’ necessario dare, da parte di tutti, il massimo. il direttore generale di anbi massimo GARGANO ha ricordato quanto l’associazione stia facendo nel campo dell’innovazione attraverso grandi sforzi che pero’, osservato dovrebbero essere coordinati, nell’interesse del paese. “la ricerca dell’universita’ di bologna apre scenari nuovi a garanzia della qualita’ del cibo italiano perche’ potrebbe mettere lo stesso agricoltore nelle condizioni di monitorare costantemente lo stato della risorsa idrica utilizzata”, ha sottolineato il direttore GARGANO spiegando che questo progetto “arricchirebbe la proposta di anbi per rendere sempre piu’ sostenibile l’utilizzo dell’acqua per l’irrigazione”.