ASSEMBLEA WORLD FARMERS MARKETS: COLDIRETTI, AL CIRCO MASSIMO LA BIODIVERSITA’ DEI MERCATI CONTADINI

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“aceto balsamico ricavato dalla linfa di banana, gin prodotto dalle alghe, patate ‘tuorlo d’ovo’, sapone al latte di capra al rosmarino e menta, tuberi dalle proprieta’ antitumorali. sono solo alcuni delle centinaia di prodotti provenienti da tutto il mondo salvati dall’estinzione grazie al lavoro di generazioni di contadini di tutti i continenti ed esposti al mercato di campgna amica del circo massimo, a roma, in occasione dell’assemblea della world farmers markets coalition, l’associazione che riunisce i mercati contadini del pianeta”. lo rende noto un comunicato della coldiretti, che cosi’ prosegue: “presenti ai lavori il ministro degli esteri antonio TAJANI (fi), al rientro dal vertice nato di washington, il sindaco di roma roberto GUALTIERI (pd), assieme al presidente della coldiretti ettore PRANDINI, al segretario generale vincenzo GESMUNDO, a richard MCCARTHY, presidente della world farmers markets coalition, e a carmelo TROCCOLI direttore della world farmers markets coalition e della fondazione campagna amica. dal vietnam arriva un aceto balsamico prodotto con linfa di banana laba al 100%, fermentata in botti di rovere per 12 anni, per acquisire un caratteristico colore e sapore. l’alga dulse cresce nella baia di fundy, in canada, sede delle maree piu’ alte del mondo, durante i mesi estivi, e viene raccolta a mano durante la bassa marea, per essere essiccata ma utilizzata anche per produrre un gin tipico. la kunzea e’ una pianta nativa australiano con note aromatiche sia di eucalipto che di agrumi. viene abbinata al pomodoro per la preparazione di salse. dalla turchia arriva l’adana topagi, una varieta’ di olive specifica della regione di çukurova in turchia e in particolare lungo le fertili pianure tra le catene montuose del tauro e del nur. carnose e saporite, vengono consumate per lo piu’ come olive da tavola, in insalata o soprattutto a colazione. la raicilla messicana e’ una bevanda distillata di agave, proveniente da un tipo di pianta che sopravvive ancora in alcune zone rurali dello stato di jalisco in messico. dalla danimarca proviene la æggeblomme potato, la patata ‘tuorlo d’uovo’, dal gusto ricco e dal colore dorato, varieta’ storica quasi scomparsa. ma ci sono anche la mashua, un tubero dalle proprieta’ antitumorali che si coltiva nelle regioni andine come l’ecuador, il sapone al latte di capra al rosmarino e menta piperita fatto da un allevatore di capre americano, le noci kenyote di lamu, note per il loro valore nutrizionale, la segale coltivata in ucraina al prezzo di mille difficolta’ legate alla guerra e tante altre specialita’. prodotti che i contadini vendono nei mercati locali del mondo e che hanno delle caratteristiche assolutamente preziose, sapientemente custodite contro l’omologazione e la banalizzazione alimentare. la possibilita’ di avere infatti uno sbocco di mercato consente agli agricoltori di continuare a coltivarli e quindi di salvarli dall’estinzione. la fao ha denunciato la riduzione della diversita’ delle coltivazioni e l’aumento delle razze animali a rischio d’estinzione. su circa 6.000 specie di piante coltivate per il cibo, meno di 200 contribuiscono significativamente alla produzione globale, con solo nove che rappresentano il 66% della produzione totale. ma all’assemblea della world farmers market coalition i contadini hanno portato anche le loro storie di riscatto. e’ il caso di maria isabel BALBUENA che a santo domingo ha organizzato una vera e propria filiera sociale del caffe’ coltivato e realizzato esclusivamente da donne nelle comunita’ di polo, los cacaos, hondo valle ed elias piña. un’attivita’ che ha liberato dalla miseria e dalla discriminazione le donne in campo. in kenya, naserian, un’agricoltrice di matasia e kibiko, ha trasformato le attivita’ agricole della sua famiglia in una fiorente attivita’ diretta al consumatore. nella fattoria si pratica l’agricoltura mista, c’e’ molta frutta e verdura di stagione e nella fattoria si trovano anche animali come polli, mucche, capre e pecore. ma ci sono anche giovani che hanno riscoperto mestieri tradizionali come rich BEWLEY, inglese, che lavora come mugnaio nel mulino kornby mølle in danimarca, a 35 km da copenhagen, dove si coltivano e macinano grani antichi, come la varieta’ øland e la segale. queste vengono utilizzate dai fornai presenti al mercato degli agricoltori grønt marked di cui rich e’ coofondatore. dopo aver trascorso 23 anni nel settore della vendita al dettaglio in francia, cina e paesi del golfo e cinque anni nel settore alimentare, jean-charles KHAIRALLAH ha deciso di mettere le competenze al servizio del suo paese d’origine, il libano. qui ha lanciato un progetto agricolo chiamato terres gourmandes, con 3.000 metri quadrati coltivati in permacultura per il mercato agricolo di badaro. ‘opportunita’ rese possibili grazie anche all’esperienza italiana dei mercati contadini, con la rete di campagna amica che si propone oggi come modello a livello mondiale per aiutare le economie dei paesi piu’ poveri, a sviluppare filiere alimentari “dal basso” per difendere la democraticita’ del cibo e riappropriarsi dei processi decisionali a vantaggio della collettivita”, ha dichiarato il presidente di coldiretti, ettore PRANDINI”.