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“l’ennesima trovata ideologica”, dice luigi SCORDAMAGLIA, amministratore delegato di filiera italia, commentando la carbon tax sulle flatulenze animali annunciata pochi giorni fa dalla danimarca. “il testo di legge – informa un comunicato di filiera italia – deve ancora essere approvato dal parlamento che lo esaminera’ dopo l’estate, ma prevederebbe, a partire dal 2030, che le emissioni di metano causate dalle flatulenze di bovini e suini danesi siano tassate per 300 corone (40,2 euro) per tonnellata di co2 equivalente, importo che salirebbe a 750 corone (circa 100 euro) cinque anni dopo, nel 2035”. “l’atteggiamento continua ad essere quello di considerare l’allevamento solo come parte del problema e non come un alleato per perseguire una sostenibilita’ competitiva – dice SCORDAMAGLIA -. il settore intanto sta continuando il suo percorso di diminuzione degli impatti ambientali, rappresentando un insostituibile alleato per la salvaguardia ed il presidio dei territori”. “tassiamo pure gli allevamenti europei, facciamoli chiudere ed importiamo la carne da paesi terzi che impattano molto piu’ di noi, cosi’ avremo massacrato in un colpo solo ambiente, agricoltori e consumatori, soprattutto quelli con minore capacita’ di spesa che gia’ oggi faticano ad assumere la quota minima essenziale di proteine animali essenziali al loro benessere” aggiunge SCORDAMAGLIA. “faremo il gioco e l’ulteriore ricchezza dei produttori globali di cibi sintetici che imporranno al mondo la loro dieta fatta di prodotti artificiali e omologati – conclude SCORDAMAGLIA – continuando ad andare in giro con jet privati e yacht sempre piu’ grandi tanto quelli … mica inquinano”.