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la commissione ue ha fornito oggi agli stati membri orientamenti politici nell’ambito del pacchetto di primavera del semestre europeo 2024 “per costruire un’economia solida e a prova di futuro che garantisca competitivita’, resilienza e prosperita’ a lungo termine per tutti, mantenendo al contempo finanze pubbliche sane, in un contesto geopolitico difficile”, rende noto un comunicato. “sebbene l’unione europea e i suoi stati membri dispongano di solide risorse su cui basarsi – aggiunge il comunicato -, l’ue continuera’ ad affrontare le sfide strutturali che ostacolano la sua competitivita’, garantendo una crescita della produttivita’ piu’ elevata e maggiori investimenti e affrontando la carenza di manodopera e di competenze. cio’ richiede un approccio integrato in tutte le aree politiche: stabilita’ macroeconomica, promozione della sostenibilita’ ambientale, produttivita’ ed equita’”. il pacchetto di primavere del semestre europeo “fornisce questo coordinamento politico – spiega il comunicato -, compresa l’attuazione della nextgenerationeu, con il dispositivo per la ripresa e la resilienza (rrf) al centro, e dei programmi della politica di coesione. il pacchetto del semestre europeo fornisce inoltre relazioni aggiornate sui progressi compiuti verso la realizzazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile e identifica le priorita’ di investimento per la prossima revisione intermedia della politica di coesione”. secondo la commissione, in prospettiva, “le previsioni economiche della primavera 2024 prevedono una crescita del pil dell’1,0% nell’ue e dello 0,8% nell’area dell’euro, grazie a un mercato del lavoro forte e a consumi privati dinamici. nel 2025 si prevede un’ulteriore accelerazione della crescita all’1,6% nell’ue e all’1,4% nell’area dell’euro. nel frattempo, l’inflazione dovrebbe scendere dal 6,4% nel 2023 al 2,2% nel 2025”. per il raggiungimento degli obiettivi, la commissione ha dato anche raccomandazioni sia generali che mirate agli stati membri. per quanto riguarda le politiche di bilancio, queste devono essere “prudenti, garantendo che la crescita della spesa netta nel 2025 e oltre sia coerente con i requisiti di aggiustamento fiscale previsti dal nuovo quadro di governance. concretamente, cio’ significa che gli stati membri con un debito pubblico superiore al 60% del pil o un disavanzo superiore al 3% del pil dovrebbero garantire che la crescita della spesa netta sia limitata a un tasso tale da porre il rapporto debito pubblico/pil su un percorso plausibile di riduzione nel medio termine, portando al contempo il disavanzo pubblico al di sotto del 3% del pil e mantenendolo al di sotto di questo valore di riferimento nel medio termine”. per quanto riguarda la sorveglianza fiscale, la commissione ha valutato la posizione di 12 stati membri, ed e’ stata aperta una procedura per disavanzo eccessivo per sette di loro: italia, belgio, francia, ungheria, malta, polonia e slovacchia. la commissione ha inoltre valutato l’esistenza di squilibri macroeconomici per i 12 stati membri selezionati per un esame approfondito nella relazione sul meccanismo di allerta 2024: “la grecia e l’italia – spiega il comunicato -, dopo aver registrato squilibri eccessivi fino all’anno scorso, si trovano ora in una situazione di squilibrio, le vulnerabilita’ sono diminuite ma rimangono preoccupanti. i rischi di sostenibilita’ fiscale saranno esaminati nell’ambito della riforma delle regole di bilancio”.