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“gli interventi connessi alla realizzazione di un impianto per la produzione di biometano, nel caso sia collocato all’interno di una installazione zootecnica soggetta ad aia e non preveda un incremento del numero di capi allevati oltre le soglie previste, non saranno soggetti a nuove autorizzazioni ambientali, fermo restando la necessita’ di eventuali valutazioni sito-specifiche da parte delle autorita’ competenti. e’ l’interpretazione data dalla regione lombardia in merito a una richiesta pervenuta dalla provincia di cremona”. lo rende noto un comunicato della regione. “e’ un chiarimento che il comparto agricolo chiede da tanto tempo. in attesa di una legge nazionale specifica, la regione lombardia ha deciso di anticipare e di chiarire la normativa. la sostenibilita’ ambientale si persegue anche cosi'”, ha affermato l’assessore all’ambiente e clima della regione lombardia giorgio MAIONE. “sono in fase di progettazione e realizzazione sul territorio regionale numerosi impianti finalizzati alla conversione del biogas prodotto dalla digestione anaerobia di matrice organica (per lo piu’ effluenti zootecnici) in biometano destinato ad essere immesso in rete al pari del gas naturale (o metano fossile)”, precisa il comunicato, che prosegue: “nell’ambito di interlocuzioni avute con gli enti e con gli operatori del settore, e’ emersa la necessita’ di chiarimenti in merito alle autorizzazioni ambientali effettivamente necessarie alla conversione del biogas in biometano e alla corretta qualificazione delle modifiche che comportano l’installazione di impianti per produzione di biometano rispetto alla normativa aia”. “abbiamo fatto le valutazioni di natura tecnica sugli aspetti ambientali: di fatto il processo di purificazione preliminare del biogas porta all’eliminazione dei componenti inquinanti e odorigeni”, spiega MAIONE, nel concludere che “la fase di upgrading per la produzione di biometano non genera ulteriori emissioni inquinanti indicate dalla normativa nazionale”.