CENTRO STUDI CONFRONTI (FAI CISL): RAPPORTO IMMIGRITALY EVIDENZIA APPORTO LAVORO IMMIGRATO NELL’AGROALIMENTARE

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“‘made in immigritaly: terre, colture, culture’ e’ il primo rapporto nazionale, curato dal centro studi confronti e commissionato dalla fai-cisl, che studia e mette in luce l’apporto del lavoro immigrato nel settore agroalimentare italiano, comparto strategico della produzione made in italy per la sua eccellenza riconosciuta a livello internazionale”. lo rende noto un comunicato del centro studi confronti, che cosi’ prosegue: “il rapporto, a cura di maurizio AMBROSINI, rando DEVOLE, paolo NASO, claudio PARAVATI, e’ edito da agrilavoro edizioni srl e edizioni com nuovi tempi. in agricoltura, gli stranieri occupati nel settore, stando ai dati ufficiali, all’inizio del 2023 sono quasi 362mila, piu’ di un terzo del totale dei lavoratori, oltre a quanti sono impiegati nell’industria alimentare. eppure di questa realta’ si parla raramente, se non in termini di sfruttamento e precarieta’. il lavoro degli immigrati nelle filiere dell’agroindustria nazionale rimane in gran parte invisibile o misconosciuto: sono lavoratori essenziali, purtroppo ancora marginali. nel libro si esaminano i modi in cui il lavoro immigrato viene gestito in diverse aree territoriali e comparti produttivi. ne emergono, oltre alle criticita’, i punti di forza, le peculiarita’, gli esiti piu’ incoraggianti che sono frutto di meccanismi virtuosi di cooperazione, apprendimento reciproco, integrazione locale. perche’ il made in italy e’ un made in immigritaly! il rapporto ‘made in immigritaly terre, colture, culture’ e’ stato presentato lo scorso 10 aprile al cnel. sono intervenuti, tra gli altri: renato BRUNETTA (presidente cnel); francesco LOLLOBRIGIDA (ministro dell’agricoltura); onofrio ROTA (segretario generale fai-cisl); luigi SBARRA (segretario generale cisl)”.