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“quanto pubblicato da al jazeera sui lavoratori immigrati sfruttati tra le vigne del barolo non e’ una novita’ e conferma quanto denunciamo da tempo, ma non sia strumentalizzato per infangare l’alta reputazione del made in italy agroalimentare, che e’ soprattutto eccellenza e lavoro contrattualizzato”. lo afferma in un comunicato il segretario generale della fai-cisl, onofrio ROTA, commentando l’inchiesta della rete tv al jazeera dal titolo ‘migrant workers exploited, abused in italy’s prized fine wine vineyards’. “come abbiamo denunciato anche recentemente ai ministri francesco LOLLOBRIGIDA e CALDERONE, anche grazie alle segnalazioni del nostro numero verde sos caporalato e attraverso la campagna mai piu’ ghetti – afferma il sindacalista – i fenomeni di sfruttamento si annidano non solo nel mezzogiorno ma in tutti i territori ad alta vocazione agroalimentare coinvolgendo soprattutto i lavoratori stagionali migranti a causa delle inadeguate politiche di accoglienza e inserimento del nostro paese. questa news dunque non aggiunge nulla a quello che segnaliamo da anni, e ci auguriamo non abbia come unico scopo quello di colpire le nostre imprese agroalimentari. ricordiamo pero’ che dai ministri LOLLOBRIGIDA e CALDERONE abbiamo ottenuto l’impegno a implementare le ispezioni, perche’ abbiamo tutti gli strumenti e le banche dati sufficienti, tra ispettorato, inps e forze dell’ordine, per compiere azioni sempre piu’ mirate ed efficaci in base al reale fabbisogno di manodopera: e’ un impegno sul quale contiamo molto e per cui rinnoviamo il nostro appello, nella consapevolezza ovviamente che non bastano le strategie repressive ma vanno implementate quelle preventive previste dalla legge anticaporalato”. “gli operai agricoli immigrati – ricorda il leader della federazione agroalimentare – sono oltre 360 mila su 1 milione, e le nostre proiezioni prevedono quota 500mila entro il 2030: servono strumenti nuovi rispetto alle politiche del click day e degli ingressi quotati dalla politica senza soddisfare mai ne’ la richiesta di manodopera ne’ la domanda di reale inserimento sociale ed economico dei lavoratori stranieri”.