INAC-CIA, A MEETING NAZIONALE GOVERNO E OPPOSIZIONI D’ACCORDO PER RIFORMA LEGGE PATRONATI NEL 2024

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“dal primo meeting nazionale promosso dall’istituto nazionale assistenza ai cittadini si acclara una sostanziale convergenza tra pubblica amministrazione, governo e i patronati piu’ rappresentativi del paese. ‘per le persone: innovarsi con i valori di sempre’ e’ lo slogan che e’ stato adottato e condiviso da tutti componenti della tavola rotonda, chiamati a discutere sul tema ‘il futuro dei patronati tra sfide digitali in una societa’ che evolve'”. lo rende noto un comunicato stampa di cia-agricoltori che prosegue: “la relazione introduttiva del presidente di inac-cia ha indicato non solo le coordinate del patronato del futuro, ma anche sollevato le criticita’ e i nervi scoperti. ha accolto le istanze la commissaria dell’inps GELERA nel suo intervento inaugurale dei lavori, testimoniando l’orizzonte collaborativo e sinergico tra istituto di previdenza e enti di pubblica utilita’. a rafforzare la richiesta di una riforma normativa ormai datata di 23 anni, e’ intervenuto il presidente nazionale della cia-agricoltori italiani cristiano FINI. gli addetti ai lavori hanno confermato la necessita’ e l’urgenza di riformare la legge n.152 del 2001, definita inefficace, obsoleta e addirittura antieconomica. i protagonisti della tavola rotonda hanno accolto e recepito la strategia in 5 punti presentata dal presidente di inac MASTROCINQUE e che sara’ consegnata anche al sottosegretario al lavoro claudio DURIGON (lega), che ha delega sul comparto. i cinque punti indicati da inac per una riforma del sistema patronati: 1-ufficializzare l’inserimento del mandato digitale da parte di inps 2-spostare le risorse oggi previste per il “telematico” e indirizzarle su capitoli diversi, legati alla qualita’ dei servizi, la sostenibilita’ economica e il funzionamento di strutture e uffici di patronato; 3-trasferire la gestione dei pagamenti, sull’attivita’ finanziata ai patronati, dal ministero del lavoro all’inps, favorendo lo snellimento dei sistemi di controllo e accelerando il meccanismo di liquidazione delle spettanze. inac-cia ritiene necessario pianificare un controllo ‘veloce’ ottimizzando i tempi, passando dagli attuali 5 anni a 1 anno, in cui consentire il conteggio dei punteggi e la verifica dell’operativita’ conseguita per procedere al pagamento, 4-applicare i parametri di qualita’ del lavoro del patronato attraverso una premialita’, ben codificata. 5-aumentare il fondo di finanziamento destinato ai patronati, ripristinando l’aliquota originaria, antecedente al taglio disposto nel 2014. l’inps attraverso le parole della commissaria straordinaria micaela GALERA prima, e del direttore generale vincenzo CARIDI poi, offre una importante apertura alle richieste del patronato. a partire dal mandato di patrocinio digitale, la disponibilita’ a condividere le banche dati per garantire l’interoperabilita’, l’acquisizione della titolarita’ per i pagamenti e il conseguente trasferimento dal ministero del lavoro all’istituto di previdenza. oltre ai rappresentanti inps, i due raggruppamenti piu’ importanti dei patronati rappresentanti da anna maria BILATO del cepa e valter MARANI del cipla, e gli interventi di chiara GRIBAUDO (pd) commissione lavoro alla camera e michele GUBITOSA vice presidente del movimento 5 stelle che hanno sottolineato il ruolo di primo piano espresso dagli enti di pubblica utilita’, e l’urgenza di una riforma che non guarda soltanto all’impianto normativo, ma anche all’operativita’: i patronati non viaggiano sul binario della digitalizzazione. ad oggi, alla luce del grande cambiamento del tessuto sociale ed economico, un ampliamento della forbice delle disuguaglianze sociali e un incremento delle poverta’, aumenta la domanda di welfare e quindi dei lavoro dei patronati. proprio per rispondere alle mutate esigenze del contesto e offrire risposte celeri ed efficaci ai cittadini, il patronato inac -cia si fa interprete della necessita’ di costruire una nuova infrastruttura sociale e rinnovare la rete di relazioni e servizi da mettere in campo. non solo. inac- cia chiede l’introduzione di una soglia di sbarramento, per creare un imbuto sulla qualita’, rispetto alla stragrande fioritura di uffici che promuovono servizi e consulenze ‘magari creando dei danni alla pa, ai cittadini e ai patronati stessi’ come e’ emerso dalla relazione del presidente MASTROCINQUE. ammodernamento, valorizzazione, semplificazione e territorialita’ sono i pilastri indicati dai rappresentanti dei patronati. i due esponenti, nell’accogliere le istanze di inac, hanno sottolineato la qualita’ espressa dai servizi e dalle strutture ma soprattutto dal capitale umano, formato e specializzato. BILATO e MARANI hanno indicato anche un ulteriore traguardo: le consulenze, che pure mirano ad entrare nella gamma dei servizi erogati dai patronati e attendono puntuale concertazione, tale da tradursi in valore economico. i dati parlano chiaro: i patronati in italia svolgono un ruolo decisivo per il rapporto tra i cittadini e la pubblica amministrazione. anche nel 2023 gli utenti che hanno affidato le proprie istanze attraverso un mandato di patrocinio sono oltre il 51 per cento, del totale. il livello di fidelizzazione dei cittadini verso questi istituti di pubblica utilita’ e’ alto, perche’ si sentono garantiti e tutelati sulle sorti della loro pratica. l’era digitale con internet ha aumentato la platea dei cittadini ‘fai da te’ ma il tessuto sociale del paese, costituito dal 30 per cento di anziani, non e’ pronto per una transizione digitale integrale. gli utenti chiedono una consulenza di esperti per non fare errori nella fase istruttoria delle domande”.