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“il crollo della produzione di fertilizzanti sfida l’ortodossia che ha dominato il commercio internazionale per decenni. eminenti economisti hanno promosso la globalizzazione come assicurazione contro gli sconvolgimenti. quando le fabbriche in un luogo non possono produrre beni, possono essere prese da qualche altra parte. tuttavia, mentre gli agricoltori di tutta l’africa e di alcune parti dell’asia si confrontano con la carenza di fertilizzanti, la loro angoscia testimonia un aspetto meno celebrato dell’economia interconnessa: la dipendenza condivisa di prodotti vitali da fornitori dominanti comporta un pericolo diffuso quando emergono degli shock”, si legge in un lungo articolo di peter s. goodman su “the new york times” che spiega come la carenza di fertilizzanti causata prima dalla pandemia, poi dall’invasione russa dell’ucraina e infine dal rialzo dei tassi da parte della federal reserve usa che ha aumentato il valore del dollaro, abbiano comportato terribili conseguenze in una serie di paesi asiatici e africani. da febbraio 2022, secondo un sondaggio di actionaid, un gruppo di soccorso internazionale, il prezzo dei fertilizzanti e’ piu’ che raddoppiato in nigeria e in altri 13 paesi. secondo un bollettino della banca mondiale, la preoccupazione per l’insicurezza alimentare e’ stata “allarmante” in gran parte dell’africa centrale e occidentale. nella sola nigeria, il paese piu’ popoloso dell’africa, quasi 90 milioni di persone – circa due quinti della nazione – soffrono di “consumo alimentare insufficiente”, secondo i dati del programma alimentare mondiale.