un articolo di “the washington post” riporta che il caldo estremo, gli incendi e la siccita’ hanno causato gravi danni ai raccolti mondiali di olive, facendo salire i prezzi dell’olio d’oliva a livelli record di 9.000 dollari per tonnellata. questo ha portato ad un aumento dei prezzi al dettaglio dell’olio d’oliva negli stati uniti, con un aumento del 12,5% quest’anno e dell’8,8% nel 2022. la spagna, il principale produttore mondiale di olio d’oliva, ha registrato un calo del 48% nella produzione a maggio e le preoccupazioni sono aumentate a seguito di un rapporto governativo che ha mostrato una diminuzione delle forniture in agosto, scrive il giornale, aggiungendo che l’italia e’ il secondo produttore mondiale e che gli stati uniti sono un importatore netto di olio d’oliva, con la produzione nazionale insufficiente a soddisfare il consumo. il cambiamento climatico – sottolinea l’articolo – e’ stato identificato come la causa principale di questa crisi, con le condizioni meteorologiche estreme che minacciano la produzione mondiale di olio d’oliva. le impennate dei prezzi hanno portato a crimini come furti e contraffazioni di olio d’oliva. tuttavia, l’olio d’oliva e’ ora piu’ apprezzato e richiesto a livello globale per i suoi benefici per la salute e la sostenibilita’ ambientale, il che ha contribuito all’aumento dei prezzi. i consumatori sono incoraggiati a cercare l’origine e la data di raccolta dell’olio d’oliva per evitare frodi e prodotti contraffatti. inoltre, i produttori californiani stanno diventando piu’ competitivi grazie all’aumento dei prezzi europei, mentre il california olive oil council offre una certificazione indipendente per garantire la qualita’ degli oli extravergini.