CARO PASTA: PICCININI (ALLEANZA COOPERATIVE), MARGINI COOPERATIVE IMMUTATI NONOSTANTE RINCARI

(riproduzione riservata)

“‘si e’ trattato di un incontro positivo che ci ha consentito di approfondire le complesse dinamiche che stanno alla base del rialzo dei prezzi al consumo della pasta, per i quali si prevede un progressivo ritorno alla normalita’ a partire da settembre, come stimato dal ministro adolfo URSO. non ho mancato di sottolineare, tuttavia, quanto sia sempre molto alta l’attenzione sull’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari rispetto agli incrementi, peraltro maggiori, registrati dalla gran parte dei beni al consumo’, ha detto il presidente di alleanza cooperative agroalimentari carlo PICCININI nel commentare la riunione della commissione di allerta rapida convocata dal garante per la sorveglianza dei prezzi benedetto MINEO al mimit, per un’analisi sui rincari della pasta”. lo rende noto un comunicato di alleanza cooperative agroalimentari, che prosegue: “il presidente PICCININI ha evidenziato nel corso del suo intervento come dall’analisi dei bilanci di molte cooperative sia emersa una differenza tra ricavi e costi di gestione sostanzialmente simile a quella degli anni passati, con un margine di contribuzione rimasto inalterato, dal momento che hanno liquidato ai propri soci agricoltori quanto incassato dalle vendite del frumento, al netto dei costi di gestione, peraltro incrementati per gli aumenti del prezzo dell’energia. PICCININI ha anche evidenziato come la maggioranza delle cooperative abbiano partecipato ai contratti di filiera triennale, sottoscritti da molti soci. le superfici totali a frumento duro sono diminuite del 9% tra il 2015 e il 2020, nonostante il sostegno accoppiato della pac, ha ricordato il presidente, per il quale le aziende che coltivano grano duro presentano una bassa marginalita’ ad ettaro della coltura in confronto agli altri principali cereali. ‘l’indisponibilita’ di materia prima italiana in quantita’ (e in alcuni casi qualita’ omogenea) – ha ricordato PICCININI – resta ad ogni modo la principale criticita’ di una filiera che fatica a soddisfare la domanda dei pastifici, stante anche la crescita dell’export. quanto al notevole rialzo dei prezzi della pasta, esso e’ dovuto al costante incremento dei costi dei principali input produttivi, dall’aumento dei costi dei fertilizzanti, dall’incremento delle sementi cosi’ come dei costi dell’energia’.”.