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la confederation paysanne, terzo sindacato agricolo francese, storicamente a sinistra, si sta radicalizzando? lo chiede erica LE CHESNAIS in un articolo pubblicato su “le figaro “, basandosi su alcuni recenti episodi ed in particolare su quanto successo durante la manifestazione contro il mega-bacino a sainte-soline, il 25 marzo scorso, convocata dalla confederation, dal collettivo bassines non merci e dal movimento les soulevemnts de la terre, in cui, sui manifestanti pacifici, hanno prevalso frange violente che hanno provocato scontri con la polizia. gia’ in precedenza si erano verificati episodi analoghi, sottolinea “le figaro “, che interroga alcuni esperti sui motivi di questa radicalizzazione. secondo alcuni, questa tattica permette al terzo sindacato francese, che non supera il 20% dei voti alle elezioni alle camere di agricoltura, di far sentire maggiormente la sua voce, partecipando ad azioni molto mediatizzate e salendo sul carro “ecologista” che va per la maggiore. in realta’, secondo altri, si tratta di una strategia che rischia di essere controproducente perche’ la strategia agricola degli ecologisti estremisti non ha niente a che vedere con quella della confederation. si pensi solo alla questione dell’allevamento, scrive “le figaro “, per cui la presunta alleanza e’ destinata a non durare molto. “quel giorno abbiamo assistito a modalita’ di azione che non sono le nostre. qualcosa di violento e difficile. non ci siamo sentiti al nostro posto”, assicura nicolas GIROD, portavoce nazionale della confederation pauysanne e allevatore di vacche da latte nel jura, presente a saint-soline. “si tratta di gruppi ultra-minoritari, 300 persone su un totale di 30mila manifestanti. erano molto determinati. sono arrabbiato perche’ le forze dell’ordine hanno trattato tutti i manifestanti allo stesso modo: hanno reagito con la stessa brutalita’ contro quelli in prima linea o contro chi, come noi, era lontano. abbiamo dovuto chiedere alle persone della confederation di ritirarsi”, aggiunge, spiegando che stanno cercando con i loro partner modi per evitare infiltrazioni dei black bloc. per il sociologo jean VIARD, pero’, “c’e’ una radicalizzazione dell’azione sindacale che va di pari passo con la radicalizzazione della societa’”. ed e’ di fatto d’accordo con lui laurent PINATEL, portavoce della confederation dal 2013 al 2019, allevatore di latte nella loire, che dice “prima c’era piu’ gente investita di potere economico in seno al nostro sindacato che rappresentava la dinistra moderata. adesso come adesso ci sono soci che non provengono dal mondo agricolo, che hanno dovuto battersi con le unghie e con i denti per installarsi, perche’ non erano arresi dal sistema in vigore. sono piu’ sfiduciati nei confronti della politica. e poi ci sono sempre stati degli andirivieni tra periodi di radicalizzazione e di negoziazione, necessari per installare un rapporto di forza coi poteri pubblici. fu cosi’ per ottenere la chiusura del metanizzatore della fattoria delle mille vacche quando io ero portavoce. oggi, la disperazione e’ molta e il potere non concede niente”. comunque, come tutti i sindacati, la confederation paysanne appartiene ai suoi soci e si vedra’ tra pochi giorni, in occasione del congresso, quale sara’ la linea che prevarra’.