PAC: “LES ECHOS”, LONDRA NON HA ANCORA TROVATO UNA POLITICA ALTERNATIVA

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una delle promesse della brexit era stata quella di sostituire la politica agricola comune europea con una piu’ favorevole agli interessi degli agricoltori inglesi e per la tutela dell’ambiente, ricorda ingrid FEUERSTEIN in un articolo su “les echos”, ma a due anni dall’uscita dall’ue, “londra deve ancora trovare un successore della pac”, scrive. inizialmente la brexit e’ stata vista come un’opportunita’ per “riprendere il controllo” della politica agricola e di destinare i 2,4 miliardi di sterline precedentemente destinati alla pac, invece che a premi all’ettaro, ad aiuti versati in funzione di impegni ambientali. e’ cosi’ nato il programma “elms” (environmental land management schemes), che prevede diversi tipi di sovvenzioni. ma – rileva FEUERSTEIN – questa politica mette in difficolta’ i produttori che non hanno i capitali per fare gli investimenti necessari per la transizione ambientale e che invece ricevevano senza problemi gli aiuti europei. secondo “the guardian”, solo 224 agricoltori hanno ricevuto un versamento a titolo dello sfi (sustainable farming incentive), il principale aiuto previsto dallo schema, tanto che il governo ha deciso di versare una tantum di 1000 sterline a tutti i 100.000 agricoltori britannici a inizio gennaio. ma c’e’ chi insiste perche’ il regno unito non rinunci ai suoi obiettivi di politica agricola, ed e’ james DYSON, l’inventore del famoso aspirapolvere, recentemente convertito all’agricoltura che chiede al governo di cogliere “l’oppurtunita’ di rimpiazzare le sovvenzioni mal concepite di bruxelles”.