ASSEMBLEA CONFAGRICOLTURA: GIANSANTI, NECESSARIO NUOVO MODELLO IN CUI AGRICOLTURA TORNI PROTAGONISTA

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“noi tutti insieme dobbiamo costruire un nuovo modello in cui l’agricoltura torni protagonista, e quindi l’anno 2023, per quanto cupo difficile possa essere deve vederci operosi protagonisti verso un nuovo rivoluzionario modello agricolo che deve arrivare”, ha detto il presidente massimiliano GIANSANTI concludendo i lavori della seconda e ultima giornata dell’assemblea di confagricoltura alla quale sono intervenuti il vicepresidente del senato gian marco CENTINAIO; il vicepresidente del consiglio e ministro delle infrastrutture e della mobilita’ sostenibili matteo SALVINI; il sindaco di roma roberto GUALTIERI e, con videomessaggi, la presidente del parlamento europeo roberta METSOLA; il commissario europeo all’economia paolo GENTILONI e la presidente del consiglio, giorgia MELONI. GIANSANTI, aprendo i lavori, ha sottolineato che il 2023 secondo gli indicatori elaborati dalla confederazione sara’ un anno molto piu’ difficile del 2022, visto il permanere delle incertezze legate alla guerra e al caro energia. occorre – ha aggiunto – un nuovo modello agro industriale del paese un nuovo piano per l’agricoltura, per creare quel valore aggiunto che serve per creare ricchezza, perche’ poi quando si crea ricchezza ce n’e’ per tutti”. GIANSANTI e’ tornato a ribadirlo nelle conclusioni e, facendo riferimento anche al dibattito che si e’ svolto nella prima giornata di lavori, ha detto che “e’ forse arrivato il momento in cui l’agricoltura e e l’industria e la grande distribuzione inizino a costruire un nuovo modello che possa generare valore aggiunto sul mercato domestico e sui mercati internazionali. quando io vedo e leggo i numeri del sistema agroindustriale, non e’ che sono felice se l’industria va male. io sono molto felice quando l’industria va molto bene, guadagna un sacco di soldi perche’ quando l’industria guadagna vuol dire che e’ in grado di poter acquistare i prodotti degli agricoltori ad un maggior valore. se l’industria chiude i suoi bilanci in negativo e’ evidente che l’impatto successivo ricade sui fornitori cioe’ gli agricoltori, e noi non abbiamo a nostra volta quella capacita’ di poter ribaltare i costi. questo deve portarci ad aprire una nuova stagione di collaborazione e di alleanza in cui il sistema industriale il sistema agricolo e di nuovo il sistema industriale creano quelle condizioni di maggior vantaggio per un modello agroindustriale che crei reddito”.