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e’ iniziato con una difesa delle istituzioni europee il discorso all’assemblea di confagricoltura del ministro degli esteri antonio TAJANI , dopo l’intervento del presidente di confagricoltura carlo BONOMI che esprimeva preoccupazione sulla effettiva liberta’ di alcune scelte politiche europee. “i corrotti ci sono in ogni ambito” e “anch’io non sono d’accordo su alcune scelte fatte”, ha sostenuto il ministro, ma “no a gettare fango sulle istituzioni, che favorisce populismi e estremismi”. tornando ai temi dell’assemblea, TAJANI ha affermato che “nell’ue e in italia bisogna fare di piu’ per l’economia reale”. “stiamo lavorando nella prospettiva dei cinque anni per tornare protagonisti in europa e avere un impatto politico maggiore”, ha detto, aggiungendo che “la politica estera deve essere uno strumento per la crescita italiana nel mondo e che la politica commerciale fa parte della politica estera”. per questo verra’ favorita l’internazionalizzazione delle imprese, “non la delocalizzazione”, anche di quelle del settore agricolo – “per il loro saper fare all’estero che puo’, ad esempio, aiutare ad affrontare la desertificazione come in niger e lo stesso dovra’ avvenire nel mediterraneo e in sudamerica” – e di quelle agroalimentari – “per contrastare l’italian sounding e aumentare la nostra quota di export” -. TAJANI ha concluso il suo intervento parlando del decreto flussi, che “sara’ biennale e con quei paesi che firmeranno accordi per il reimpatrio degli immigrati clandestini”.