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“le aziende agricole biologiche sono pronte a contribuire attivamente alla transizione ecologica del paese, ma chiedono di essere messe nelle condizioni di poter programmare il loro futuro, messo seriamente a rischio dagli incrementi record dei costi di produzione e dell’energia”: lo ha detto ignazio CIRRONIS, presidente di anaprobio italia, l’associazione nazionale dei produttori biologici della copagri, intervenendo alla tavola rotonda “crisi climatica, conflitti in europa, transizione ecologica: il ruolo dell’agricoltura biologica”, svoltasi nell’ambito degli stati generali “rivoluzione bio 2022” al sana di bologna. “crediamo di avere tutte le carte in regola per contribuire anche alla tanto auspicata transizione energetica e decarbonizzazione del paese; basti pensare che in italia ci sono oltre 86mila operatori biologici, in aumento del 96% sul 2010, che coltivano quasi 2,2 milioni di ettari di terreni, assicurando al nostro paese il primato in termini di superficie, con una percentuale del 17%, ben al di sopra della media comunitaria e nettamente superiore a quella mondiale”, ha detto CIRRONIS, invitando il governo che verra’ a “sostenere concretamente il comparto biologico e a promuovere la produzione di agroenergia”. “l’agricoltura biologica e’ uno degli strumenti chiave per dare impulso all’economia locale e mantenere o migliorare la qualita’ del territorio, in alcuni casi minacciato dall’abbandono delle campagne o sotto la pressione di un’agricoltura intensiva; bisogna quindi continuare a lavorare e incrementare gli sforzi per raggiungere l’ambizioso obiettivo comunitario del 25% dei terreni bio entro il 2030. un grande impulso allo sviluppo del settore, e in particolare alla crescita dell’offerta e dei consumi, dovra’ arrivare dalla definizione, nell’ambito del piano d’azione nazionale per l’agricoltura biologica-pnab, di azioni efficaci in grado di sostenere il ruolo del biologico. al governo che verra’ chiediamo quindi di impegnarsi affinche’ con il pnab vengano individuati interventi strutturali che vadano a rafforzare realmente le filiere e che favoriscano l’abbattimento dei costi di produzione, anche attraverso una decisa manovra in campo fiscale a favore del bio e con l’adozione di impianti di energia rinnovabile”, ha concluso CIRRONIS.