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“addio quest’anno a piu’ di una bottiglia di passata di pomodoro su dieci con la siccita’ e le temperature roventi che hanno tagliato dell’11% il raccolto del pomodoro da salsa destinato a polpe, passate, sughi e concentrato con una produzione nazionale stimata in calo fino a 5,4 miliardi di chili”, afferma la coldiretti sulla base di un proprio studio presentato in occasione “dell’avvio della raccolta del pomodoro in italia, che parte a casalmaggiore (cremona) in via staffolo, presso l’azienda agricola assagri”, precisa la coldiretti. “un appuntamento che quest’anno parte in anticipo per le condizioni climatiche che hanno accelerato i processi di maturazione e messo a rischio le produzioni in campo”, sottolinea la coldiretti. “il clima ha dunque decimato il raccolto del prodotto simbolo della dieta mediterranea, che quest’anno viene in realta’ colpita in tutte le sue componenti con il grano destinato alla produzione di pasta stimato in calo di circa il 15% anche se di ottima qualita’, mentre grandi difficolta’ si prevedono anche per l’extravergine di oliva nazionale con gli ulivi in sofferenza per la mancanza di precipitazioni, senza dimenticare che nelle aree piu’ colpite dal caldo e dalla siccita’ sta bruciando la frutta e verdura nei campi con danni fino al 70%”, rileva la coldiretti. “a livello nazionale il pomodoro per la salsa made in italy, per passate, pelati e concentrati e’ coltivato su circa 70mila ettari da nord a sud del paese con emilia romagna, lombardia, campania e puglia che sono i principali produttori, coinvolgendo una filiera dove operano 6.500 imprese agricole, circa 90 imprese di trasformazione e impiega 10.000 addetti, per un fatturato di 3,7 miliardi di euro di cui piu’ della meta’ realizzato grazie alle esportazioni all’estero in crescita del 5% nei primi quattro mesi del 2022 nonostante la guerra in ucraina”, spiega la coldiretti. “l’italia rappresenta il 15% del raccolto mondiale, e’ il primo produttore europeo di pomodoro davanti a spagna e portogallo e il secondo a livello globale subito dopo la california”, evidenzia la coldiretti. “la salsa made in italy e’ trainata dal successo della dieta mediterranea nel mondo, ma e’ minacciata dall’esplosione dei costi di produzione sulla scia delle speculazioni internazionali, dagli effetti del conflitto scatenato dai russi e delle tensioni internazionali sulle materie prime”, afferma la coldiretti, che prosegue: “le aziende agricole italiane stanno lottando su tutti i fronti contro aumenti che vanno dal +170% dei concimi al +129% per il gasolio, il vetro costa oltre il 30% in piu’ rispetto allo scorso anno, ma si registra un incremento del 15% per il tetrapack, del 35% per le etichette, del 45% per il cartone, del 60% per i barattoli di banda stagnata, fino ad arrivare al 70% per la plastica, secondo l’analisi coldiretti. rincarato anche il trasporto su gomma del 25% al quale si aggiunge la preoccupante situazione dei costi di container e noli marittimi, con aumenti che vanno dal 400% al 1000%”. “i rincari dell’energia hanno un impatto devastante sulla filiera, dal campo alla tavola”, sottolinea la coldiretti, che spiega: “i consumi diretti per le aziende agricole includono i combustibili per trattori e i trasporti mentre fra i consumi indiretti ci sono quelli che derivano da fitosanitari, fertilizzanti e impiego di materiali come la plastica, vetro o tetrapack. il comparto alimentare richiede invece ingenti quantita’ di energia, soprattutto calore ed elettricita’, per i processi di produzione, trasformazione, conservazione dei prodotti, funzionamento delle macchine e climatizzazione degli ambienti produttivi e di lavoro”. “una scenario drammatico in cui si paga piu’ la bottiglia che il pomodoro in essa contenuto: in una bottiglia di passata da 700 ml in vendita mediamente a 1,3 euro, oltre la meta’ (53%) e’ il margine della distribuzione commerciale con le promozioni, il 18% sono i costi di produzione industriali, il 10% e’ il costo della bottiglia, l’8% e’ il valore riconosciuto al pomodoro, il 6% ai trasporti, il 3% al tappo e all’etichetta e il 2% per la pubblicita’”, rileva la coldiretti sulla base della propria analisi. “una situazione in linea in realta’ con molti altri prodotti, poiche’ in media per ogni euro speso dai consumatori in prodotti alimentari freschi e trasformati appena 15 centesimi vanno agli agricoltori, ma se si considerano i soli prodotti trasformati la remunerazione nelle campagne scende addirittura ad appena 6 centesimi, secondo un’analisi coldiretti su dati ismea”, evidenzia la coldiretti. “serve responsabilita’ da parte dell’intera filiera alimentare con accordi tra agricoltura, industria e distribuzione per garantire una piu’ equa ripartizione del valore anche combattendo le pratiche sleali nel rispetto della legge che vieta di acquistare il cibo sotto i costi di produzione”, afferma il presidente della coldiretti ettore PRANDINI, nel sottolineare “la necessita’ di risorse per sostenere il settore in un momento di emergenza, fra guerra e siccita’, che deve spingere il paese a difendere la propria sovranita’ alimentare”. “nel carrello della spesa degli italiani fra le conserve di pomodoro si trovano al primo posto le passate, seguite dalla polpa, pelati e pomodorini e da ultimo i concentrati, per una media di 20 chili a famiglia”, conclude la coldiretti.