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“hanno ragione i sindaci dei comuni montani, allertati dalla tragedia della marmolada e preoccupati dalle possibili responsabilita’ loro attribuite di fronte ad eventi imprevedibili: il loro timore e’ lo stesso nostro, rispetto alla gestione degli argini dei canali di bonifica e di cui da mesi chiediamo una revisione della normativa ai fini della fruizione pubblica, particolarmente richiesta durante la bella stagione”, afferma francesco VINCENZI, presidente di anbi, che prosegue: “e’ tempo che, pur nel dovere di attuare tutte le precauzioni possibili, sia adottato anche in italia, come gia’ in austria e svizzera, il principio dell’autoresponsabilita’, cioe’ il limite oltre il quale l’individuo e’ colpevole di mettersi in una situazione di pericolo”. “in italia, infatti, una legge del 2018 (‘disposizioni per lo sviluppo della mobilita’ in bicicletta e la realizzazione della rete nazionale di percorribilita’ ciclistica’) prevede il recupero, a fini ciclabili e pubblici, delle strade arginali di fiumi, torrenti, laghi , canali (comprese le opere di bonifica, gli acquedotti, le reti energetiche, ecc.); nella pratica, pero’, difformita’ normative ne rendono difficoltoso l’utilizzo”, spiega l’anbi, nel rendere noto che “a partire da questo scenario e’ stato redatto e presentato ufficialmente il documento ‘indirizzi per una legge nazionale sul recupero a fini ciclabili delle vie d’acqua’, realizzato da anbi, fiab (federazione italiana ambiente e bicicletta), cirem (centro interuniversitario di ricerche economiche e di mobilita’ dell’universita’ di cagliari) e politecnico di torino (dipartimento di architettura e design); propone alcune linee di indirizzo, utili a definire i presupposti per un quadro normativo nazionale che, superando le attuali difficolta’, faciliti lo sviluppo di una rete ciclabile nazionale e del turismo sostenibile ad essa legato, in armonia con chi gia’ ora opera lungo la rete dei nostri corsi d’acqua”. “le opportunita’ di fruibilita’ sociale della rete dei canali di bonifica ed irrigazione, che con circa 231.000 chilometri e’ lunga oltre 5 volte la circonferenza della terra, sono solo un esempio degli straordinari asset di promozione del territorio, di cui gode il nostro paese”, evidenzia massimo GARGANO, direttore generale di anbi, che conclude: “difformita’ delle norme, nonche’ esigenze e sensibilita’ diverse, rendono pero’ difficoltoso l’utilizzo di queste risorse. servono interventi legislativi, ma anche una nuova coscienza sociale, che privilegi l’interesse collettivo rispetto agli egoismi individuali e di parte”.