“proseguono le iniziative di confagricoltura in difesa del riso italiano”, afferma l’organizzazione, nel rendere noto che il presidente massimiliano GIANSANTI “ha scritto alla presidente della commissione europea ursula VON DER LEYEN e ai commissari per il commercio phil HOGAN e per l’agricoltura janusz WOJCIECHOWSKI per chiedere il ripristino dei dazi anche per tutte le tipologie di riso importate dalla cambogia, dal momento che si tratta di un prodotto particolarmente sensibile per il nostro mercato”. confagricoltura ricorda che “a gennaio scorso la commissione europea ha constatato la effettiva violazione di alcuni diritti fondamentali da parte del regno della cambogia e, in base alle informazioni ad oggi disponibili, avrebbe intenzione di adottare una sospensione temporanea delle agevolazioni tariffarie previste in base al regime ‘tutto tranne le armi’ per alcuni specifici prodotti originari di tale paese”. “nella lista tra i prodotti agricoli sarebbe stato inserito lo zucchero, ma non il riso”, continua l’agricoltura, che precisa: “cio’ perche’ tale prodotto sta gia’ beneficiando della clausola di salvaguardia attivata lo scorso anno”. “si tratterebbe di una esclusione immotivata”, sostiene GIANSANTI, nel precisare che “la sospensione delle agevolazioni per violazione di diritti fondamentali non puo’ essere spacchettata per prodotto”. “peraltro, la clausola attualmente applicata e’ temporanea, in quanto scadra’ nei primi mesi del 2022; parziale in quanto limitata al solo riso lavorato e semilavorato di tipo indica; e decrescente, nel senso che prevede un graduale azzeramento in tre anni del dazio ripristinato”, spiega il presidente di confagricoltura, nel precisare che “attualmente, infatti, e’ applicato un dazio di 150 euro a tonnellata, inferiore al dazio convenzionale che e’ pari a 175 euro a tonnellata”. “l’italia con 1,4 milioni di tonnellate di riso greggio prodotto e 220mila ettari investiti e’ il primo produttore europeo di riso e concentra la meta’ circa delle superfici e della produzione della ue”, conclude la confagricoltura.