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il presidente dell’istat gian carlo BLANGIARDO ha presentato oggi alla camera l’annuale rapporto statistico giunto alla sua trentesima edizione. la pandemia ha dominato il bienni 2020/2021 – ha ricordato il presidente – producendo sul piano sociale un eccesso di mortalita’ nel 2020 accompagnato dal dimezzamento dei MATRIMONI e dalla forte contrazione dei movimenti migratori. sono anche crollate le NASCITE che, dai primi dati provvisori del 2022, mostrano una nuova repentina spinta al ribasso mentre – ha indicato BLANGIARDO – nel panorama europeo vi sono paesi che hanno registrato incrementi di natalita’ particolarmente significativi. per quanto riguarda l’economia il presidente ha confermato, fra l’altro, che le stime preliminari sull’INFLAZIONE di giugno sono di una crescita all’8,5 per cento in italia, e all’8,6 per cento per l’uem finora molto concentrata nei comparti piu’ direttamente legati alla crescita dei prezzi delle materie prima va progressivamente destinata a diffondersi. i prezzi di petrolio e gas naturale, nei primi mesi del 2022, si sono attestati, rispettivamente, a 1,6 e 6,8 volte il livello medio del 2019. anche quelli delle materie prime agricole hanno registrato una forte crescita: il prezzo del GRANO e’ quasi raddoppiato rispetto al periodo precedente la pandemia, quello dei FERTILIZZANTI e’ 3,1 volte superiore. nello stesso periodo, rispetto alla media del 2019, il prezzo dell’energia elettrica e’ aumentato fino a oltre l’80 per cento, il gas di quasi il 54 per cento e i BENI ALIMENTARI costano attualmente il 9 per cento in piu’. l’italia presenta un livello di dipendenza dalle forniture estere di prodotti energetici piu’ elevato dei principali partner europei, pari a circa i tre quarti del fabbisogno. anche il comparto AGRO-ALIMENTARE, che da solo rappresenta circa il 10 per cento dell’export, dipende per piu’ di un quinto da input produttivi di origine estera. in questo contesto, il rialzo delle quotazioni delle MATERIE PRIME ENERGETICHE E AGRICOLE ha generato un aumento dei prezzi di produzione che dai settori direttamente colpiti si e’ trasmesso al resto del sistema produttivo, trasferendosi infine sull’inflazione al consumo. nel 2021, l’indice dei prezzi al consumo ha superato di oltre un punto percentuale le retribuzioni contrattuali erodendo i guadagni di entita’ analoga realizzati nel 2020. nei primi mesi del 2022 le RETRIBUZIONI hanno continuato a crescere ma in misura molto moderata; anche se si ritiene che possano riprendere vivacita’ nella seconda parte dell’anno, alla luce dei rinnovi in corso, per i quali il riferimento e’ la previsione del tasso di crescita dell’indice dei prezzi al consumo al netto dei prodotti energetici ipca-nei, stimata, a inizio giugno, al +4,7 per cento per il 2022. la ripresa non e’ stata uniforme tra i settori produttivi. nel 2022 si e’ aggiunta l’emergenza climatica. la carenza di risorse idriche sta colpendo in maniera particolare le regioni settentrionali nel bacino del po anche a causa delle perdite degli acquedotti che nei capoluoghi di provincia e’ pari al 36,2 per cento dell’acqua immessa in rete. il pnrr ha destinato 4,38 miliardi per garantire la gestione sostenibile del ciclo delle RISORSE IDRICHE evitando sprechi e per il miglioramento della qualita’ ambientale delle acque marine e interne. un investimento fondamentale per avviare gli interventi piu’ urgenti. il fatto tuttavia che l’AGRICOLTURA assorba circa la meta’ degli utilizzi delle risorse idriche del paese rende pero’ necessario strutturare un piano piu’ ampio di azione. l’italia si posiziona fra i paesi ue dove piu’ marcata e’ stata la riduzione degli occupati tra il 2019 e il 2020, con l’ulteriore aumento del divario del nostro paese, rispetto alla media ue, su tutti i principali indicatori del mercato del lavoro. dopo i primi mesi del 2021 la situazione e’ progressivamente migliorata. la crescita dell’OCCUPAZIONE, anche se meno ampia rispetto alle altre maggiori economie europee, ha permesso di recuperare quasi pienamente, in termini di numero di occupati, i livelli pre-crisi. il tasso di occupazione, a marzo 2022 ha segnato il valore piu’ elevato da quando e’ disponibile la serie storica (gennaio 2004) e nei mesi successivi, in concomitanza con la lieve riduzione della dinamica occupazionale, e’ rimasto comunque prossimo ai valori record registrati nei mesi precedenti. l’occupazione per titolo di studio conferma, anche per il biennio pandemico 2020-21, il ruolo protettivo dell’istruzione nel ridurre i rischi di perdita del lavoro e nell’agevolarne la ricerca di uno nuovo durante le successive fasi di ripresa. diminuisce il LAVORO INDIPENDENTE, che rappresenta un quinto degli occupati, per effetto del calo degli imprenditori, dei lavoratori in proprio (agricoltori, artigiani, commercianti), dei coadiuvanti e dei collaboratori. aumenta il lavoro dipendente a tempo determinato soprattutto con contratti di breve durata. anche la connotazione delle famiglie in POVERTA’ ASSOLUTA e’ progressivamente cambiata. l’incidenza e’ diminuita tra gli anziani soli, e’ rimasta sostanzialmente stabile tra le coppie di anziani ed e’ fortemente cresciuta tra le coppie con figli, tra i nuclei monogenitori e tra le famiglie di altra tipologia. il fenomeno ha inoltre progressivamente coinvolto sempre piu’ famiglie di occupati, mentre si conferma e si amplia nel tempo la stratificazione della poverta’ per area geografica, eta’ e cittadinanza ed e’ molto aumentata la poverta’ dei minori e dei giovani. le misure di sostegno economico erogate nel 2020, in particolare reddito di cittadinanza e di emergenza, hanno permesso a 1 milione di individui di non trovarsi in condizione di poverta’ assoluta. l’effetto e’ stato maggiore per il mezzogiorno, per le famiglie con a capo un disoccupato, per le famiglie di stranieri, per le coppie con figli e i nuclei monogenitore. la crescita delle disuguaglianze impone di costruire nuovi sistemi di misurazione che tengano conto delle specificita’ dei differenti soggetti sociali e delle forme del disagio che stanno emergendo. “il paese ha dimostrato di essere unito nei confronti della risposta alla PANDEMIA. lo e’ stato anche nella risposta all’impatto sociale ed economico della crisi. ancor piu’ dovremo esserlo ora. ognuno ha fatto la sua parte. e cosi’ dovra’ accadere anche in futuro”, ha concluso BLANGIARDO.