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“le organizzazioni di pesca di 14 paesi dell’ue che rappresentano oltre 20.000 pescatori e 7.000 imbarcazioni, hanno lanciato al parlamento europeo l’alleanza europea per la pesca a strascico (ebfa-european bottom fishery alliance). per l’italia, aderiscono alleanza cooperative italiane pesca, coldiretti impresa pesca, federpesca, unci agroalimentare. i rappresentanti dell’alleanza hanno presentato la realta’ di queste attivita’ di pesca in tutta europa e hanno difeso l’utilizzo degli attrezzi a strascico attivi in quanto attivita’ sostenibile. la conferenza stampa ospitata dal primo vicepresidente della commissione per la pesca, l’eurodeputato peter VAN DALEN, ha richiamato l’attenzione politica sul prezioso contributo di queste flotte in netto contrasto con la percezione negativa espressa dalla commissione europea nei confronti degli attrezzi a strascico. i responsabili delle decisioni mostrano preoccupazioni alimentate sulle possibili implicazioni dell’eliminazione graduale degli attrezzi a contatto con il fondale marino nel prossimo piano d’azione dell’ue per proteggere ulteriormente le risorse della pesca e gli ecosistemi marini nel contesto della strategia dell’ue per la biodiversita’ 2030. l’alleanza ha messo in evidenza la sostenibilita’ e l’importanza complessiva di questi metodi di pesca diffusi in tutti gli stati membri dell’ue che portano a terra piu’ di un milione di tonnellate di pescato sano e sostenibile ogni anno. cio’ rappresenta il 25% del totale degli sbarchi dell’ue e genera quasi il 40% delle entrate totali del settore, contribuendo alla ricchezza, all’occupazione e al tessuto industriale di molte comunita’ costiere e periferiche. il settore ha ricordato che queste attivita’ di pesca sono ben regolamentate, controllate, studiate e ampiamente certificate. secondo l’ebfa, tutti questi risultati possono andare in fumo se il piano d’azione annunciato, in linea con la strategia sulla biodiversita’ della commissione europea, limitera’ gradualmente e, infine, eliminera’ gradualmente l’uso degli attrezzi da pesca a contatto con il fondale marino”, informa un comunicato diffuso da alleanza cooperative pesca. “siamo pronti a combattere con la scienza e i dati tutti i miti che circondano le nostre attivita’. abbiamo mappato i mari per identificare le zone vulnerabili, abbiamo chiuso le zone di pesca quando e dove necessario. le nostre navi sono piu’ selettive, utilizzano tecniche meno impattanti e hanno un consumo di carburante ridotto. chiediamo alle autorita’ dell’ue di continuare a investire nella scienza, nella gestione e nell’innovazione. l’eliminazione graduale degli attrezzi a strascico non e’ la risposta, in particolare se l’ue e’ seriamente convinta della necessita’ di ridurre la dipendenza dai prodotti alimentari importati”, ha detto ivan LOPEZ VAN DER VEEN, presidente dell’ebfa. “alcune organizzazioni ambientaliste e persino la commissione europea mettono in discussione la sostenibilita’ di questi attrezzi, identificando gli attrezzi a strascico attivi come la pesca a strascico, come ‘l’attivita’ piu’ dannosa per i fondali marini’. l’ebfa sostiene che, secondo gli scienziati, il riscaldamento degli oceani, l’acidificazione e l’innalzamento del livello del mare sono le principali minacce per l’ambiente marino, non la pesca. chiudere parti dell’oceano alla pesca non risolvera’ i problemi”, spiega il comunicato. “la pesca a strascico ha sicuramente un impatto ambientale, nessuno lo nega. tutto cio’ che mangiamo costa qualcosa al pianeta. ma grazie a una gestione efficace e scientifica, l’ue e il settore si sforzano di pescare in modo sostenibile con il minimo impatto. inoltre, le attivita’ di pesca a strascico sono oggi praticamente delimitate in zone di pesca storiche. possiamo fare di meglio e lo faremo meglio, ma abbiamo bisogno di politiche basate su prove fattuali, scientifiche e sottoposte a revisioni paritarie e valutazioni d’impatto complete. l’uso di pseudoscienza o affermazioni infondate, come quelle relative all’impronta della pesca o alle emissioni di carbonio del settore, per eliminare gradualmente gli attrezzi da pesca perfettamente legali non aiutera’ la salute degli oceani ne’ i pescatori”, ha aggiunto LOPEZ. “l’ebfa ha ricordato che il buono stato degli stock ittici demersali nell’atlantico ha dimostrato che una gestione efficace della pesca e’ lo strumento migliore per la conservazione, il recupero e l’uso sostenibile delle risorse marine. a maggior ragione se, secondo la scienza, lo stato del fondale marino e’ migliore nelle regioni in cui la pesca e’ sfruttata in modo sostenibile. l’ebfa ha concluso che la commissione non puo’ sacrificare la pesca sostenibile e certificata dell’ue per soddisfare alcune organizzazioni ambientaliste, accettando al contempo importazioni su larga scala di pescato proveniente dalla pesca a strascico extra-ue”, conclude il comunicato.