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“legacoop agroalimentare ha firmato un protocollo d’intesa con la start up innovativa toscana natur essence per il trasferimento ai propri associati di tecnologie ‘pronte’ per i processi di transizione ecologica fondamentali per tutta la filiera”, rende noto un comunicato di legacoop agroalimentare che “rappresenta oggi circa 1.500 cooperative attive, con quasi 200mila soci, che valgono un fatturato pari a 10 miliardi di euro, con una presenza diffusa in tutti i settori e in tutte le fasi produttive distribuita sul territorio nazionale”, precisa il comunicato. “il protocollo, che sara’ valido fino al 31 dicembre 2026, prevede di lavorare in sinergia per valorizzare i materiali di scarto delle coltivazioni e delle trasformazioni o lavorazioni dei prodotti agricoli gia’ in essere fra gli associati per i loro possibili utilizzi nel campo nutraceutico, grazie alle nuove tecnologie che permettono l’estrazione delle molecole pregiate”, spiega il comunicato. “transizione ecologica e transizione tecnologica non possono prescindere l’una dall’altra e questa partnership suggella proprio questo legame”, afferma cristian MARETTI, presidente di legacoop agroalimentare, nell’evidenziare che “sostenibilita’ ed economia circolare sono da sempre nel dna delle nostre cooperative, e il modello cooperativo svolge un ruolo cruciale poiche’ permette di diffondere le nuove tecniche all’ampia platea di piccole imprese agricole familiari associate che, diversamente, non avrebbero dimensioni adeguate ad affrontare da sole sfide tanto complesse”. “da anni la cooperazione agroalimentare applica in maniera diffusa tecniche di agricoltura digitale essenziali per il contrasto al cambiamento climatico”, ricorda MARETTI, nel sottolineare che “con l’accordo con natur essence siamo pronti, a fronte di progettualita’ che coinvolgano le imprese associate, a promuovere il raccordo con istituzioni finanziarie, pubbliche e private, per le eventuali operazioni di finanziamento e attivazione di strumenti finanziari”. “per natur essence e’ una grande opportunita’ potersi misurare con il mondo delle cooperative”, spiega l’ingegner fabio CERVELLI, responsabile del settore tecnologie e sviluppo della societa’, che prosegue: “noi siamo in grado di arrivare fino agli impianti ‘chiavi in mano’. l’accordo segue di pochi mesi quello che abbiamo gia’ stretto con la regione toscana per qualsiasi tipologia di attivita’ produttive. la discesa in campo di istituzioni e associazioni di categoria al fianco delle imprese e’ un presupposto fondamentale per riuscire a realizzare il passaggio a un’economia green”. per massimo CARLOTTI, presidente di terre dell’etruria di donoratico (livorno), una delle cooperative interessate all’accordo, “ottimizzare ed innovare nel solco della sostenibilita’ significa recuperare centesimi per le aziende agricole associate”. “la riorganizzazione dei cicli di lavorazione cosi’ come la differenziazione delle tecniche di produzione sono forse l’unica opportunita’ per provare a contrastare la continua perdita di valore delle nostre produzioni”, sottolinea CARLOTTI, che prosegue: “provare a costruire accordi per la gestione di progetti innovativi che guardano con interesse alla lotta allo spreco e al riutilizzo dei sottoprodotti di lavorazione con strutture che si pongano come obiettivo quello di creare sinergie con la produzione primaria, non solo e’ una opportunita’ ma la considero una necessita’ non rimandabile. per questo credo si debba da subito approfittare di questa opportunita’, scegliendo su quali filiere e su quali territori dare avvio a progetti pilota che siano in grado, partendo dalle aspettative, di monitorare i risultati, per poi ragionare con sistemi piu’ complessi i diffusi”. “terre dell’etruria con circa 3.500 aziende agricole associate, rappresenta la piu’ importante realta’ imprenditoriale del mondo agricolo toscano”, informa il comunicato. “l’esperienza della start up toscana sara’ importante per creare nuovi impianti (serre a impatto zero), per la rigenerazione di strutture e immobili esistenti in coltivazioni ad alto valore aggiunto (in ambienti chiusi tecnologicamente controllati con sistemi di intelligenza artificiale), seguendo tutti i criteri dell’economia circolare”, evidenzia il comunicato, che precisa: “le nuove realizzazioni o rigenerazioni usufruiranno di impianti di cogenerazione, per la produzione di energia in isola, che utilizzano idrogeno verde cosi’ da contenere i costi e le emissioni in atmosfera. le tecnologie che natur essence mettera’ a disposizione, consentiranno di completare la dotazione strutturale delle imprese agricole con impianti per l’abbattimento e per la fissazione della co2 capaci di generare carbon credits”. “proprio quest’ultimi saranno la nuova frontiera per le aziende agricole italiane”, evidenzia il comunicato, nell’aggiungere che “infatti, nel corso del 2022, l’unione europea dovrebbe finalmente riconoscere il ruolo del carbon farming agganciando le imprese agricole del continente alla possibilita’ di generare crediti di carbonio”. “la promozione del carbon farming nell’ambito della politica agricola comune (pac) e di altri programmi ue, come life e horizon europe, potrebbe aprire scenari interessanti per garantire nuove possibilita’ di reddito alle imprese”, spiega il comunicato, nel sottolineare che “l’ue arrivera’, secondo fonti accreditate, a riconoscere anche alle imprese agricole una ricompensa proporzionale alla di co2 ‘sequestrata’ dalle loro coltivazioni”. “natur essence e’ salita agli onori della cronaca nazionale in questi mesi sostanzialmente per due progetti ad alto valore di innovazione, uno legato alle microalghe per assorbire co2 e l’altro alle batterie con materie prime riciclate al posto del litio”, afferma il comunicato. “altre sue tecnologie riguardano la produzione di idrogeno verde per cogeneratori e per la combustione di biomasse, anche sanificatori per ambienti di lavoro ‘ozon free’, utilizzabili in presenza di persone”, informa il comunicato, nel concludere che “natur essence e’, inoltre, presente con proprie essenze e prodotti nel settore nutraceutico di alta gamma rappresentando, in questo settore, uno sbocco naturale per le imprese”.