GRANA PADANO: IL 13/12 I MONACI DI CHIARAVALLE INCONTRANO IL CONSORZIO

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“un viaggio nel cuore della pianura padana che pare un rapido percorso nella storia del formaggio a denominazione d’origine protetta piu’ antico e piu’ consumato nel mondo. e’ quello che compiranno lunedi’ 13 dicembre i monaci cistercensi dell’abbazia di chiaravalle, nel parco sud milano, il luogo dove secondo tradizione consolidata nel 1135, anno di fondazione del complesso monastico, fu creato il caseus vetus, che nel 1954 fu denominato grana padano, con la nascita del consorzio di tutela. i monaci infatti, accompagnati dal direttore amministrativo del consorzio, giuseppe SAETTA, visiteranno innanzitutto il caseificio ‘zucchelli’ ad orio litta, una dei piu’ antichi e nel cuore del lodigiano, territorio dove si sviluppo’ ben presto la lavorazione del ‘formai de grana’, come lo chiamava il popolo, dalla pasta dura e granulosa e dalla lunga stagionatura, che con la specifica di ‘lodesano’ fu tra i piu’ conosciuti ed apprezzati. a guidarli tra le caldaie della lavorazione del latte ed i magazzini di stagionatura delle forme ambrogio abba’, presidente del caseificio”, rende noto un comunicato stampa del consorzio grana padano. “gli ospiti raggiungeranno poi la sede del consorzio di tutela a desenzano del garda, in provincia di brescia, dove visiteranno gli uffici e le strutture cuore dell’attivita’ di promozione, valorizzazione e controllo sulla produzione e la commercializzazione del grana padano dop. ad accoglierli i vertici del consorzio per uno scambio di saluti e la benedizione”, aggiunge il comunicato. “questa visita articolata ed il momento religioso che la concludera’ ci onorano profondamente, ma soprattutto sono il segno di un rinnovato e strettissimo legame tra il consorzio grana padano e tutti gli addetti che rappresenta a vari livelli e la comunita’ monastica che a chiaravalle custodisce e valorizza un luogo sacro, importante per la storia dell’europa e fondamentale per quella di migliaia di produttori di latte, di imprenditori e di lavoratori che in un anno producono oltre 5,2 milioni di forme e ne esportano circa 2,2 milioni. con ancora maggiore determinazione, quindi, sosterremo l’attivita’ e l’immagine dell’abbazia di chiaravalle che fa parte del nostro passato e lo sara’ anche del nostro futuro”, spiega il direttore generale del consorzio di tutela, stefano BERNI.