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si e’ svolta in collegamento web la 52ma assemblea di uniceb (unione italiana filiera delle carni) sul tema “l’impennata dei costi energetici e delle materie prime: impatto sulle produzioni zootecniche”. la giornata e’ stata aperta da clara FOSSATO, segretaria generale uniceb, che ha anche coordinato i lavori. nella sua introduzione FOSSATO ha sottolineato alcuni temi che preoccupano in particolare il settore, come la necessita’ “di una sostenibilita’ economica forte senza di cui non possiamo rispettare gli impegni sulla sostenibilita’ ambientale e sociale” o l’applicazione della ‘farm to fork’. “tutte queste analisi, considerazioni, sforzi e investimenti che gli operatori devono mettere in campo, saranno vani se alla base di tutto non si potra’ contare su una domanda forte del prodotto carne che si puo’ e si deve incrementare attraverso una campagna incisiva di comunicazione e informazione sulle verita’ scientifiche che sono le uniche a poter combattere le fake news che ogni giorno vengono lanciate con una precisa e puntuale strategia da chi ha interesse a spostare le scelte alimentari dei consumatori verso nuovi e redditizi mercati alternativi alle proteine animali”, ha detto ancora FOSSATO. paolo DE CASTRO (s&d), primo vicepresidente della comagri del parlamento europeo, ha fatto il punto sugli ultimi sviluppi della politica agricola europea con particolare riferimento al settore zootecnico. dopo la riforma approvata di recente possiamo dire che per il 2021-2027 le risorse per l’agricoltura italiana saranno praticamente confermate, senza grandi tagli. ci sara’ invece la necessita’ di procedere entro il 2027 alla convergenza degli aiuti dell’85% che portera’ a una profonda redistribuzione sia tra regioni che tra filiere, tenendo conto che nelle fasce piu’ alte di aiuti il taglio potra’ arrivare al 20-25%. per DE CASTRO la redistribuzione va fatta, perche’ comunque ci sono squilibri evidenti tra aziende che percepiscono fino a 3000 euro per ettaro e altre che arrivano a 100-150 euro, ma va fatta in modo intelligente, riducendo in particolare l’impatto sulle filiere zootecniche. DE CASTRO suggerisce comunque un tetto massimo ad ettaro che potrebbe essere di 1000-1500 euro. l’europarlamentare ha anche sottolineato le possibilita’ offerte dalla riforma della pac di creare nuove ocm e ha citato in particolare l’opportunita’ per il settore dei suini e quello lattiero-caseario. DE CASTRO ha anche reso noto che e’ praticamente certo che la germania, che sta dando vita al nuovo governo, otterra’ una proroga della scadenza del sul piano strategico rispetto al termine del 31 dicembre 2021 e che dunque anche l’italia potrebbe agganciarsi. sul nutriscore DE CASTRO ha reso noto che oggi sara’ a madrid per parlare con il ministro dell’agricoltura spagnolo luis PLANAS per allargare il fronte contro l’etichetta a semaforo. maria chiara ZAGANELLI, direttrice generale di ismea, ha compiuto un’analisi del comparto zootecnico in relazione agli attuali trend delle materie prime, dei costi energetici e dei possibili scenari futuri. la situazione e’ abbastanza preoccupante: nel terzo trimestre 2021, su base annuale, c’e’ stato un aumento di tutte le materie prime agricole, dell’energia e dei fertilizzanti. contemporaneamente, l’accelerazione della domanda sta spingendo in alto i prezzi dei prodotti agricoli, come mostra l’indice fao, +31% a ottobre su base annuale. in particolare crescono mais, soia e orzo, anche per i cali di produttivita’ nei paesi grandi esportatori. i settori zootecnici piu’ colpiti da questi aumenti sono suini e avicoli. per quanto riguarda i consumi, nel 2021 cresce la spesa ma diminuiscono le quantita’ acquistate, quindi crescono i prezzi. la dinamica si vede bene per le carni bovine; per la carne suina c’e’ una riduzione dei consumi che non riguarda pero’ i salumi. per quanto riguarda le prospettive, la banca centrale europea ritiene che gia’ nel primo trimestre 2022 l’aumento dei costi energetici dovrebbe ridursi. siamo pero’ in una bolla e permane comunque una situazione generale di incertezza. ZAGANELLI ha anche presentato nel dettaglio la campagna istituzionale ismea sulle carni rosse che vuole contrastare in particolare le fake news che attaccano di continuo il settore. il capo dipartimento del mipaaf a francesco saverio ABATE ha dato conto delle risorse messe a disposizione dal pnrr e dal fondo complementare per il settore agroalimentare. in particolare ABATE ha parlato dello stato dell’arte del bando sui contratti di filiera. il capo dipartimento ha anche fatto cenno al ruolo nel sistema agroalimentare nella pandemia sottolineando che grazie a esso molti paesi sono sopravvissuti alla crisi. questo, tuttavia, ha osservato ABATE, cio’ non e’ stato sufficiente perche’ a livello europeo l’agricoltura ottenesse un riposizionamento. piu’ favorevole. a proposito del nutriscore l’alto funzionario ministeriale si e’ chiesto se l’etichettatura al semaforo non abbia strettamente a che fare con lo sviluppo della carne vegetale. rispondendo a una sollecitazione del segretario generale FOSSATO sulla necessita di una campagna promozionale per il consumo di carne, ABATE ha riconosciuto “che non esiste ripresa senza comunicazione” e percio’ – ha aggiunto – “dobbiamo trovare le risorse necessarie nel bilancio del ministero” anche per reagire con fermezza le fake news sulla carne ma questa – ha puntualizzato – “e’ una scelta politica”. “l’economia dell’ue ha recuperato il livello di produzione precedente la pandemia, passando dalla ripresa all’espansione. la fase espansiva continuera’ a essere trainata dalla domanda interna, sempreche’ la quarta ondata del covid non mescoli di nuovo le carte. aldila’ della variabile pandemia, lo slancio della crescita si trova di fronte nuove turbolenze determinate in larga parte dalla crescita dei prezzi dei prodotti energetici che sembra caratterizzata piu’ da speculazioni finanziarie che da un calo dell’offerta”, ha detto il presidente SICILIANI nelle sue conclusioni dell’assemblea uniceb. “la pandemia ha dimostrato quanto sia strategica la filiera agroalimentare e quella zootecnica in particolare, ma soprattutto ci ha confermato l’interdipendenza di tutti gli anelli. occorre sedersi tutti attorno ad un tavolo per discutere e gestire la complessa e difficile situazione e valutare misure comuni da presentare al governo con il quale occorre una interlocuzione forte. il pnrr e’ una opportunita’ che le nostre aziende devono cogliere per avviare quell’ulteriore passo in avanti verso l’adeguamento del nostro sistema alle sfide di produttivita’ per continuare a garantire la sicurezza alimentare e di sostenibilita’ che ci chiede il pianeta. e’ necessario pero’ concretizzare un riequilibrio della distribuzione del reddito lungo tutta la filiera che deve diventare la vera leva per lo sviluppo economico e sostenibile del comparto”, ha concluso SICILIANI.