(riproduzione riservata)
si e’ tenuto questa mattina a roma il convegno “strategia farm to fork e politica agricola comune nella prossima programmazione ue 2021-2027”, organizzato dall’ufficio in italia del parlamento europeo in collaborazione con la rappresentanza della commissione europea in italia. il convegno e’ stato aperto da carlo CORAZZA, responsabile del parlamento europeo in italia, e da antonio PARENTI, capo della rappresentanza in italia della commissione europea. oscar FARINETTI, fondatore di eataly, che ha ospitato l’incontro nella store di roma, ha detto di “sognare” un’italia 100% biologica. silvia MICHELINI, direttrice sviluppo rurale della dg agri della commissione europea, ha ricapitolato l’impostazione della nuova pac e della strategia farm to fork. a suo giudizio pur avendo come obiettivo il mercato, se non si fa ora quello che e’ necessario per la sostenibilita’, anche gli agricoltori ne pagheranno le conseguenze. l’europarlamentare herbert DORFMANN (ppe), relatore dei regolamenti della riforma della pac, ha criticato la troppa attenzione alla sostenibilita’ ambientale e il poco riguardo alla sostenibilita’ economica e sociale della impostazione che la commissione europea da alla politica agricola. sul nutriscore il rischio maggiore, per DORFMANN, e’ di creare un sistema in cui la gdo e la grande industria alimentare ci impongano che cosa comprare. per massimiliano GIANSANTI, presidente di confagricoltura, la nuova pac determinera’ un impatto negativo sulla redditivita’ delle imprese agricole, soprattutto quelle piu’ orientate al mercato. GIANSANTI ha sottolineato che sul piano strategico l’italia e’ molto in ritardo mentre ha definito il nutriscore “un cavallo di troia” per omologare la produzione alimentare mondiale. il presidnete di confagricoltura ha citato alcuni studi sugli effetti del farm to fork che indicano una drastica riduzione della produzione agricola e della redditivita’ delle imprese agricole. la strategia complessiva e’ depotenziare il settore primario europeo, ha asserito GIANSANTI. in un videomessaggio paolo DE CASTRO, coordinatore gruppo s&d in commissione agricoltura del parlamento ue, ha spiegato che la posizione del parlamento sulla farm to fork punta a far si che non sia sottovalutata la sostenibilita’ economica e quella sociale. DE CASTRO ha aggiunto che la farm to fork non deve tradursi in un aumento delle importazioni dai paesi terzi. sul nutriscore l’europarlamentare ha detto che il parlamento ha frenato la deriva e che crescono le posizioni critiche come quella della francia. infine, DE CASTRO ha ribadito che la commissione europea non puo’ limitarsi a creare solo piu’ obblighi agli agricoltori ma deve anche offrire piu’ opportunita’. roberto MONCALVO, membro della giunta esecutiva di coldiretti, ha messo in evidenza alcuni punti di forza della farm to fork, come l’indicazione di origine obbligatoria su cui l’italia e’ stata battistrada o la reciprocita’ sugli standard per le importazioni, ma anche sottolineato i punti negativi, in particolare il compromesso sull’etichettatura. MONCALVO ha anche denunciato con forza il tentativo di spostare il modello dalla produzione del cibo nei campi ai cosiddetti cibi sintetici. per ivano VACONDIO, presidente di federalimentare, va sottolineato che la farm to fork coinvolge tutta la filiera, compresa l’industria di trasformazione, che valorizza la produzione agricola. VACONDIO ha ribadito il suo no al nutriscore perche’ e’ un attacco diretto alla dieta mediterranea e ha sottolineato che, nel considerare i vari temi in discussione, occorre tenere conto del molto preoccupante tsunami in atto sui prezzi delle materie prime perche’, asuo giudizio, non si tratta di una bolla transitoria. luca BRUNELLI, presidente cia toscana e responsabile nazionale della area politica agricola comune di cia-agricoltori italiani, ha ribadito che le politiche europee e la farm to fork devono permettere agli agricoltori di restare in azienda con un attivita’ vitale e assicurare il ricambio generazionale. bisogna rendere gli agricoltori protagonisti e co-decisori delle scelte di cambiamento, a suo giudizio. per BRUNELLI i temi della politica agricola vanno collegati anche con il ruolo del pnrr, soprattutto per alcune tematiche come l’irrigazione. BRUNELLI ha anche ribadito quanto conti a suo parere la concertazione per costruire in modo efficace il piano strategico nazionale. il direttore generale della legacoop agroalimentare sara GUIDELLI, che ha parlato al nome della direttore dell’alleanza cooperative agroalimentari, ha sottolineato l’importante lavoro svolto dal parlamento europeo per migliorare la politica agricola comune. e’ importante che ogni strategia, per essere efficace, coinvolga tutta l’intera filiera, ha indicato. GUIDELLI ha anche spiegato che cibo giusto significa anche prezzo giusto, che remuneri tutti i diversi aspetti riconoscendo come centrali la tutela del lavoro e la sicurezza dei lavoratori. infine GUIDELLI, ha sottolineato come la nuova pac offra la possibilita’ di costruire nuove ocm il che – ha osservato – e’ un’opportunita’ in particolare per il settore del latte bovino. luigi SCORDAMAGLIA, amministratore delegato di filiera italia, ha messo in evidenza le questioni piu’ importanti emerse durante il convegno, in particolare sul no al nutriscore, sulle criticita’ del farm to fork e sul pericolo derivante dai cibi sintetici. sono intervenuti i parlamentari europei,della commissione agricoltura, salvatore DE MEO (ppe); mara BIZZOTTO (id/lega); dino GIARRUSSO (m5s).