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di Lucilla Ricottini, Medico Chirurgo, esperta di Omeopatia, Omotossicologia, Fitoterapia
Il nocciolo, Corylus avellana, è una pianta adattabile che cresce allo stato spontaneo negli ambienti collinari fino a superare i 1.300 metri di quota e può raggiungere un’altezza tra i tre e i cinque metri.
Quest’albero fiorisce precocemente prima della fine dell’inverno, a volte mentre c’è ancora la neve, e produce le nocciole alla fine dell’estate, a partire dall’ultima settimana di Agosto.
Il mito
Il nocciolo, in particolare il suo frutto, è stato fonte di storie e leggende per molte culture. Nella maggior parte delle tradizioni il nocciolo rappresenta saggezza, fecondità e protezione contro il maligno.
Nella mitologia greca il Dio Ermes, il messaggero degli dei, portava sempre con sé un bastone di nocciolo avvolto da due nastri; solo più avanti questi furono sostituiti da due serpenti e il simbolo venne usato per indicare l’arte della medicina.
Asclepio, dio della medicina e protettore degli infermi, portava un bastone simile ma con attorcigliato un solo serpente.
Anche in Irlanda il nocciolo era accostato all’arte medica, come rivela la leggenda di Farqhar. In questa leggenda celtica il protagonista è un uomo, Farqhar, al quale viene ordinato dal proprio medico di catturare e poi mangiare un serpente bianco che abitava in un nocciolo. Farqhar riesce a ingannare il serpente e quindi a catturarlo e, dopo averlo cucinato su un fuoco alimentato da rami di nocciolo, se ne nutre e acquista la scienza universale, diventando così un vero medico.
La leggenda dell’eroe celtico Fionn è molto simile, solo che al posto del serpente viene mangiato un salmone nutrito con i frutti dell’albero della saggezza, ovvero con le nocciole. Quindi l’albero del nocciolo era considerato la pianta della conoscenza e della saggezza, sia dai celti che dai greci/romani.
Si può notare anche come l’associazione nocciolo-serpente sia una simbologia ricorrente per la medicina. Persino nella religione cristiana c’è un riferimento a questo connubio. Si narra che la Madonna stesse raccogliendo delle fragole e all’improvviso venne attaccata da una vipera. Per salvarsi si rifugiò su un albero di nocciolo e riuscì a sfuggire alla vipera. Riconoscente all’albero, disse: “Come oggi la pianta del nocciolo fu un rifugio per me, così lo sarà per altri in futuro”.
Il nocciolo rappresentava anche la pianta della fecondità e rigenerazione: i romani donavano le nocciole come augurio di prosperità; in Germania si raccontava che se si fossero adoperate bacchette di nocciolo, si sarebbe potuta restituire la fecondità agli animali o ai terreni; i contadini russi portavano in tasca delle nocciole per aumentare la loro ricchezza e il loro benessere
In Francia, infine, si usava il “lancio delle nocciole”, una tradizione per far incontrare i giovani e augurare prosperità alle ragazze
Le proprietà in Fitoterapia ed Erboristeria
Il frutto del nocciolo è ricchissimo di sali minerali (principalmente calcio, manganese, fosforo, magnesio, cloro e potassio), grassi polinsaturi, vitamine e proteine. In fitoterapia, vengono utilizzati gli amenti (infiorescenze), la corteccia dei rami giovani, le foglie e i semi. I principi attivi che rendono la pianta di nocciolo preziosa da un punto di vista fitoterapico sono:
-oli eterei;
-flavonoidi con proprietà antiossidanti e di riparazione dei danni cellulari;
-tannini astringenti;
-saccarosio, resine, glucosidi;
-betulina dal potere drenante.
Il nocciolo ha quindi proprietà antiemorragiche, antisudorifere, astringenti, dimagranti, febbrifughe, vaso-costrittrici, antiossidanti, lassative, cicatrizzanti, rimineralizzanti, diaforetiche ed emostatiche. Per questo viene considerato un ottimo rimedio contro febbre, raffreddore, piaghe, varici, epistassi, emorroidi e mestruazioni emorragiche. Le sue caratteristiche inoltre, lo rendono un valido rimedio per i problemi cardiovascolari legati l’ipercolesterolemia.
Dalla spremitura a freddo delle nocciole, infine, si ricava un olio dalle proprietà emollienti e lenitive, largamente utilizzato nell’industria cosmetica per la cura della pelle secca e di alcuni inestetismi.
L’unico neo: sono possibili reazioni allergiche. Fate attenzione, quindi, se avete familiarità atopica! Ed inoltre, per evitare sensibilizzazione nel neonato, è meglio non utilizzarlo in allattamento.
La ricetta
La tisana a base di nocciolo è particolarmente utile per la cura delle emorroidi. Mettete a bollire per circa sette minuti una miscela composta da 40 grammi di fiori di achillea millefoglie, 40 grammi di foglie di nocciolo e 20 grammi di foglie di amamelide. Filtrate e lasciate intiepidire. La tisana andrà bevuta tre volte al giorno.
L’infuso è prezioso invece per chi soffre di gambe gonfie. Sono necessarie le foglie essiccate di nocciolo, che potrete acquistare in erboristeria. Sminuzzate le foglie in una tazza di acqua bollente e lasciatele in infusione per una decina di minuti. Filtrate e lasciate intiepidire. L’indicazione è di due tazze al giorno, una al mattino e una alla sera.
Infine non dimentichiamo l’aspetto gourmand: la nocciola è un ingrediente fondamentale nella ricetta dei Gianduiotti.
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