(riproduzione riservata)
“meno consumi domestici per la ripresa della ristorazione, ma anche cambiamenti delle abitudini e delle richieste dei consumatori, in particolare dei piu’ giovani, molto attenti alla sostenibilita’ ambientale nelle loro scelte. sono queste le novita’ che il consorzio tutela grana padano legge nell’andamento del mercato nei primi sette mesi del 2021, dove si cerca una ripresa della vita nonostante il perdurare della pandemia, ma con sensibilita’ diverse”, rende noto un comunicato stampa del consorzio tutela grana padano. “i numeri dei primi 7 mesi del 2021, pur rimanendo assai piu’ alti che nel 2019, sono piu’ bassi rispetto al 2020. nel retail che concentra gli acquisti delle famiglie italiane, registriamo un evidente segno negativo. nell’ho.re.ca, il canale della ristorazione outdoor, la tendenza e’ opposta, pur se siamo ben lontani dai livelli pre-covid”, spiega stefano BERNI, direttore generale del consorzio grana padano. ristoranti e bar che servono piatti sono oltre 330mila in italia – precisa il consorzio – con un fatturato annuo che prima del lockdown superava gli 83 miliardi di euro, rappresentando oltre il 35% dei consumi alimentari complessivi in italia, ma regolato da logiche diverse rispetto agli acquisti delle famiglie. “il prezzo la fa ‘da padrone’ nelle scelte della ristorazione a scontrino basso che, nei volumi di alimenti consumati, e’ la parte piu’ rilevante quindi, nel comparto dei formaggi vaccini duri da grattugia i similari superano i 50 punti di share, piu’ del doppio del livello che hanno nelle famiglie, mentre il grana padano nello share della ristorazione scende ai 36 punti rispetto ai 48 che merita nelle famiglie”, osserva BERNI. il cliente di questo segmento di ristorazione – aggiunge il consorzio – non e’ pero’ informato sul tipo di formaggio che trova nel piatto o sul tavolo. “per questo i produttori di grana padano dop chiedono una collaborazione piu’ intensa e regole sinergiche per informare chi pranza nei punti di ristoro questa trasparenza giovera’ certamente ai prodotti dop di maggior pregio, con regole produttive assai rigorose ma anche di maggior costo”, sottolinea il direttore generale del consorzio. buone notizie arrivano invece dall’export – prosegue il consorzio tutela grana padano – dove la ristorazione punta con decisione ai pregiati formaggi italiani dop, sia per tradizione e garanzie di qualita’, che per i successi sportivi e non solo degli ultimi mesi che hanno fatto crescere il brand italia. “da gennaio a luglio il grana padano dop ha visto il 42% dei consumi all’estero ed il 58% in italia e a questo trend si e’ adeguata anche la produzione, in leggero e voluto calo, ma che mantiene un adeguato ristoro per i produttori”, spiega BERNI. l’andamento di questi mesi – sottolinea il consorzio – ha avviato una nuova tendenza nelle scelte dei consumatori, che condizionera’ quindi le produzioni del formaggio dop piu’ consumato nel mondo, con oltre 5,2 milioni di forme prodotte nel 2020. “la pandemia ci ha fornito attenzioni e sensibilita’ diverse verso l’ambiente e il benessere delle persone. quindi, a far crescere le aziende saranno la zootecnia e l’agricoltura di precisione, la sostenibilita’, il rispetto e la tutela dell’ambiente, la salubrita’ ed il benessere animale il consorzio fornira’ quindi gli strumenti di lettura e di indirizzo necessari, gli imprenditori sapranno interpretarli al meglio e di conseguenza ne trarranno le scelte migliori, integrate, complementari e soprattutto complete, interpretando e guidando il loro e nostro futuro”, conclude BERNI.