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“i prezzi dei prodotti alimentari hanno raggiunto a livello mondiale il massimo da quasi dieci anni trainati dalle quotazioni in forte aumento per oli vegetali, zucchero e cereali”, afferma la coldiretti sulla base di una propria analisi “dell’indice fao dei prezzi delle materie prime agricole a maggio 2021, che ha raggiunto il valore massimo dal settembre 2011”, precisa la coldiretti. “si tratta del risultato di un anno di aumenti consecutivi con l’indice fao che ha raggiunto un valore medio di 127,1 punti, che costituisce un incremento del 39,7 percento rispetto a maggio 2020”, sottolinea la coldiretti, nel precisare che “a tirare la volata sono i prezzi internazionali dei cereali cresciuti del 36,6% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, mentre i prodotti lattiero caseari sono saliti del 28% rispetto all’anno scorso ma va anche segnalato il balzo del 10% nelle quotazioni della carne”. “con la pandemia da covid si e’ aperto uno scenario di riduzione degli scambi commerciali, accaparramenti, speculazioni e incertezza per gli effetti dei cambiamenti climatici che spinge la corsa dei singoli stati ai beni essenziali per garantire l’alimentazione delle popolazione”, continua la coldiretti. “la paura di non poter soddisfare i bisogni primari come il cibo ha convinto la stessa unione europea a lanciare una consultazione pubblica per raccogliere contributi dagli operatori, ma anche dalle autorita’ e dai cittadini per realizzare un piano finalizzato a conquistare l’autosufficienza alimentare”, evidenzia la coldiretti, nel rilevare che “l’emergenza covid sta innescando un nuovo cortocircuito sul fronte delle materie prime anche nel settore agricolo nazionale che ha gia’ sperimentato i guasti della volatilita’ dei listini in un paese come l’italia che e’ fortemente deficitaria ed ha bisogno di un piano di potenziamento produttivo e di stoccaggio per le principali commodities, dal grano al mais fino all’atteso piano proteine nazionale per l’alimentazione degli animali in allevamento per recuperare competitivita’ rispetto ai concorrenti stranieri”. “nell’immediato occorre pero’ garantire la sostenibilita’ finanziaria delle stalle affinche’ i prezzi riconosciuti alla stalle per latte e carne non scendano sotto i costi di produzioni in forte aumento per effetto dei rincari delle materie prime alla base dell’alimentazione degli animali”, afferma la coldiretti, che spiega: “proprio per i ritardi infrastrutturali in italia si trasferiscono solo marginalmente gli effetti positivi delle quotazioni sui mercati internazionali che invece impattano molto piu’ pesantemente sul lato dei costi per le imprese soprattutto impegnate nell’allevamento che stanno affrontando una grave crisi”. “l’aumento delle quotazioni conferma che l’allarme globale provocato dal coronavirus ha fatto emergere una maggior consapevolezza sul valore strategico rappresentato dal cibo e dalle necessarie garanzie di qualita’ e sicurezza ma anche le fragilita’ presenti in italia sulle quali occorre intervenire per difendere la sovranita’ alimentare, ridurre la dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento in un momento di grandi tensioni internazionali e creare nuovi posti di lavoro”, sottolinea la coldiretti. “per cogliere una opportunita’ unica abbiamo elaborato e proposto per tempo progetti concreti immediatamente cantierabili per l’agroalimentare con una decisa svolta verso la rivoluzione verde, la transizione ecologica e il digitale in grado di offrire un milione di posti di lavoro green entro i prossimi 10 anni”, afferma il presidente della coldiretti ettore PRANDINI che invita a “non trascurare nel recovery plan le opportunita’ che vengono dalle campagne”. “digitalizzazione delle aree rurali, recupero terreni abbandonati, foreste urbane per mitigare l’inquinamento in citta’, invasi nelle aree interne per risparmiare l’acqua, chimica verde e bioenergie per contrastare i cambiamenti climatici ed interventi specifici nei settori deficitari dai cereali all’allevamento, dalla quarta gamma fino all’olio di oliva sono alcuni dei progetti strategici elaborati dalla coldiretti insieme a filiera italia per la crescita sostenibile a beneficio del sistema paese”, sottolinea PRANDINI, che conclude: “bisogna ripartire dai nostri punti di forza e l’italia e’ prima in europa per qualita’ e sicurezza dell’alimentazione dove e’ possibile investire per dimezzare la dipendenza alimentare dall’estero”.