L’arte di mangiare verde senza “vincoli” – “Le Monde” 4 febbraio

(…..)È perché l’alimentazione è al crocevia delle sfide della lotta contro
il riscaldamento globale e l’erosione della biodiversità, della protezione
della salute, della lotta contro le disuguaglianze sociali, ma riguarda
anche il piacere e la convivialità, che l’Istituto per lo sviluppo
sostenibile e le relazioni internazionali (Iddri), associato all’Institute
for Climate Economics (I4CE), presenta, lunedì 3 febbraio, un lavoro
originale di prospettiva sull’evoluzione dei piatti dei francesi entro il
2035. Pensata come complementare ai numerosi studi già esistenti sulla
transizione dei modelli agricoli, questa analisi mira a superare l’idea
ricevuta secondo cui non si potrebbe fare nulla per cambiare il contenuto
dei nostri piatti e che qualsiasi azione sarebbe necessariamente
liberticida.

“Esiste una serie di scenari che descrivono cos’è un’agricoltura
sostenibile nel 2050 e tutti convergono sulla necessità di vegetare la
nostra alimentazione, ma pochi descrivono come farlo”, osserva Mathieu
Saujot, ricercatore presso l’Iddri. Per rimediare, i ricercatori hanno
sviluppato un quadro metodologico pluridisciplinare (sociologia,
modellazione, scienze politiche…) per analizzare le pratiche sociali di
diversi gruppi e comprendere le condizioni del cambiamento.

Lo scenario così studiato non fissa un obiettivo ideale di riduzione del
consumo di carne – la cui entità varia dal -20% al -70% entro il 2050. Ma
descrive uno scenario di calo percepito come credibile e plausibile, che
porterebbe a una diminuzione media del consumo di carne del 15% nel 2035,
avvicinando i francesi al livello di consumo della popolazione italiana.
“Non avevamo in mente un obiettivo quantitativo preliminare”, precisa
Charlie Brocard, dell’Iddri. Abbiamo voluto capire quali cambiamenti
ambientali sono mobilitabili a breve termine e possono portare a un calo, e
solo dopo li abbiamo tradotti in risultato quantitativo. » (……)