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“grazie agli amici della federazione agroalimentare del sindacato polacco, ho potuto incontrare e abbracciare il loro leader, fondatore di solidarnosc e gia’ presidente della polonia, lech WALESA. personalmente, e per il ruolo che ricopro, e’ stato un momento molto significativo; alla fine degli anni ’80, da giovane lavoratore, quando mi sono avvicinato alla cisl, seguivo con attenzione e partecipazione le sue battaglie per le liberta’ sindacali e la democrazia nel suo paese. oggi ho avuto il privilegio di dialogare con lui, in un intenso confronto sulle conquiste del passato e sulle importanti sfide che ci attendono in questo delicato scenario internazionale”, ha detto il segretario generale fai-cisl, onofrio ROTA, a margine dell’incontro con lech WALESA, avvenuto in occasione dello scambio sulle future collaborazioni con i colleghi del segretariato nazionale dell’industria agroalimentare di solidarnosc. ne da’ notizia un comunicato di fai-cisl. ROTA ha sottolineato come “WALESA, e le rivendicazioni del movimento, 45 anni fa avessero dato attualita’ ai principi che ancora oggi sono fondamentali e condivisibili, rivendicando l’autodeterminazione della persona, l’autonomia del sindacato dalla politica e dai governi, il sostegno alla democrazia”. “ho sempre pensato che alla base delle battaglie portate avanti da solidarnosc ci fosse molto dei nostri ideali sindacali, e sia ancora molto attuale, e non scontato, il principio che al centro di tutto ci deve essere sempre la dignita’ della persona, del lavoratore e il suo diritto ad esprimersi, emanciparsi, organizzarsi liberamente”, ha aggiunto ROTA. “proficuo anche l’incontro con zbigniew SIKORSKI, presidente del segretariato nazionale dell’industria alimentare e dell’agricoltura di solidarnosc, con il quale ROTA ha condiviso la volonta’ di rafforzare le relazioni tra italia e polonia nel settore agroalimentare. i due leader si sono confrontati sugli aspetti che riguardano la contrattazione nazionale, la centralita’ della formazione, in particolare sul tema della salute e sicurezza e sulle dinamiche riguardanti i flussi migratori e la mobilita’ del lavoro”, conclude fai-cisl.