AGROCEPI, SEMINARIO SU NUOVA PAC CON GIANSANTI, DE CASTRO, CATANIA, FRASCARELLI, TAVOLETTA, MARTINANGELO

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“abbiamo deciso di fare questo forum riunendo alcune delle migliori intelligenze del mondo della politica agricola per interrogarci sul futuro della pac e per chiederci se debba essere l’unico strumento comunitario per l’agricoltura e l’agroalimentare. l’europa dovrebbe dotarsi di un nuovo strumento che aiuti l’aggregazione delle imprese agricole e di quelle della trasformazione”: lo ha detto corrado MARTINANGELO, presidente di agrocepi, aprendo il seminario “verso la nuova pac – il valore del giusto prezzo nelle filiere agroalimentari”. qui la dichiarazione del presidente MARTINANGELO ad agra press https://youtu.be/Eu7zCqKz5XM al seminario hanno partecipato: massimiliano GIANSANTI, presidente di confagricoltura e del copa (qui la sua dichiarazione https://youtu.be/T0KatmQ1YYY ); mario CATANIA, gia’ ministro delle politiche agricole e parlamentare (qui la sua dichiarazione https://youtu.be/Gox2AXRKy5M ); paolo DE CASTRO, gia’ ministro dell’agricoltura e ex presidente della comagri del parlamento europeo; angelo FRASCARELLI, docente di politica agroalimentare all’universita’ di perugia ed ex presidente ismea (qui la sua dichiarazione https://youtu.be/-DcCi_dQc7s ); il presidente di acli terra, nicola TAVOLETTA (qui la sua dichiarazione https://youtu.be/5Ohvb-IOxz4 ); il presidente di fenapi, carmelo SATTA; lorenzo PIRROTTA, giornalista e responsabile comunicazione agrocepi. “il caso ha voluto che il seminario coincidesse con la presentazione del paper sul futuro dell’agricoltura ue del commissario christophe HANSEN nel quale ci sono alcune importanti risposte e un cambio di passo dal punto di vista culturale sulle questioni ambientali”, ha aggiunto MARTINANGELO che ha sottolineato come “il seminario debba essere un momento di riflessione necessario per poter poi iniziare un confronto con le istituzioni comunitarie e nazionali e chiedendosi se parte dei fondi non dovrebbe andare al settore agroalimentare nel suo insieme, anche per aiutare il settore industriale in crisi”. il presidente di acli terra TAVOLETTA ha sottolineato come uno dei veri valori dell’agroalimentare italiano sia quello delle persone con il loro sapere: “il vero valore del made in italy e del made in europe non e’ il prodotto ma il lavoro, la qualita’ del lavoro, la capacita’ e il talento delle donne e degli uomini che lavorano nell’agroalimentare. serve una visione piu’ ampia della pac che protegga questi lavoratori che in troppi continuano ad abbandonare la terra.” il presidente di fenapi, carmelo SATTA, ha invece sottolineato l’importanza delle piccole imprese e della dimensione familiare di molte aziende agricole e, inoltre, l’importanza di una sinergia tra le varie organizzazioni agricole anche nel confronto sulla pac. FRASCARELLI ha incentrato il suo intervento sulla questione del giusto prezzo, spiegando quanto sia centrale il ruolo del consumatore, spesso sottovalutato, nella formazione del prezzo stesso. “i due problemi fondamentali sono: la volatilita’ dei prezzi e la distribuzione del valore lungo la filiera. nonostante alcuni tentativi legislativi, per esempio in francia, questi due problemi permangono. da una parte il consumatore, che compra sempre piu’ prodotti trasformati, e dall’altra la grande distribuzione rendono la filiera sbilanciata. i piccoli agricoltori non possono trattare in modo fruttuoso con la concentrazione della gdo. hanno solo due modi per restare in campo: crearsi una filiera cortissima, vendendo direttamente, oppure organizzarsi, aggregarsi in op o cooperative. inoltre servono leggi per garantire trasparenza di mercato contro le pratiche sleali”, ha detto FRASCARELLI che ha ricordato la norma varata dal ministro CATANIA contro le pratiche sleali che introduceva il contratto scritto. “la comunicazione della commissione volta pagina su molte questioni. la pac in vigore restera’ tale fino a fine 2027; e’ prevista pero’ una direttiva sulle semplificazioni che dovrebbe entrare in vigore a breve che potrebbe gia’ porre rimedio ad alcune storture. a dire il vero la semplificazione non e’ mai stata la specialita’ della commissione. sono attese correzioni sulle filiere e sui pesticidi. ora inizia un negoziato che durera’ un paio di anni. c’e’ poi la questione del quadro finanziario generale nel quale capire quale sara’ l’entita’ delle risorse dedicate all’agricoltura. l’idea di un cofinanziamento degli aiuti diretti della pac potrebbe salvaguardare le risorse per gli agricoltori europei. sul giusto prezzo e sulla filiera, sono stato il primo ad affrontare il tema con una norma, che sanzionava le pratiche sleali, obbligava al contratto scritto e al rispetto dei tempi di pagamento. serve snellire le procedure: potrebbero servire delle forme di arbitrato per avere una fase giudiziale piu’ rapida”, ha detto nel suo intervento l’ex ministro CATANIA. massimiliano GIANSANTI, presidente di confagricoltura e del copa, ha sottolineato come il documento di visione abbia un cambio di paradigma netto e positivo. “si torna a parlare di competitivita’, produttivita’ e redditivita’. di tutela delle piccole aziende e di quelle piu’ vocate al mercato. poi ci sono questioni aperte: non c’e’ un richiamo formale al budget, ricordiamo il taglio lineare del 15% nella pac attuale. la pac deve essere tutta la politica europea ma deve essere solo uno strumento della politica europea. dobbiamo dialogare con il commissario per individuare gli obbiettivi comuni. si parla anche della possibilita’ di fondi unici per singolo stato: questo rinazionalizzerebbe le politiche agricole e mischierebbe vari fondi anche non riguardanti l’agricoltura.” infine e’ intervenuto paolo DE CASTRO da bruxelles che ha spiegato come si lasci la logica di penalizzazione legata all’ambiente ma si torni a una logica di incentivi: “abbiamo trovato molta italia nel documento, anche nella questione della semplificazione della pac. speriamo che si passi dalle parole ai fatti”.