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“garantire cibo accessibile, sano e sostenibile di fronte al fabbisogno crescente della popolazione mondiale che tra meno di 60 anni arrivera’ a 10,3 miliardi di persone. e allo stesso tempo, con il 2024 che e’ stato l’anno piu’ caldo di sempre, trovare soluzioni per fronteggiare i cambiamenti climatici che incidono negativamente sulle coltivazioni. sono queste, assieme al preoccupante contesto geopolitico, le principali sfide che l’agricoltura e l’industria alimentare dovranno fronteggiare insieme per assicurare a livello globale food security e sostenibilita’ delle filiere”, informa un comunicato di unieat “la filiera alimentare deve essere completamente reinventata poiche’ i nuovi poveri urbani saranno esposti alla scarsita’ e all’accessibilita’ del cibo. allo stesso tempo in alcune regioni del mondo l’aumento degli estremi climatici produrra’ effetti negativi sui settori dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca. nonostante la complessita’ e la portata delle trasformazioni globali, viviamo un’epoca di grandi innovazioni scientifiche e tecnologiche che si apprestano a disegnare un nuovo futuro anche per il settore agroalimentare. l’italia ha un ruolo decisivo su questa partita anche alla luce del patrimonio storico e culturale della nostra dieta mediterranea, che ha rappresentato nei secoli ed ancora rappresenta un esempio strategico di innovazione e di salute per l’uomo ed il pianeta che tutto il mondo ci invidia”, ha spiegato riccardo VALENTINI, ricercatore in ecologia e ruolo dei sistemi agroforestali nei cambiamenti climatici dell’universita’ della tuscia di viterbo. “con questo spirito confagricoltura e unione italiana food hanno voluto stringere un’alleanza con l’intento di aiutare le filiere agroalimentari a raccogliere queste sfide, fornendo soluzioni concrete. sulla scia del successo dello storico protocollo d’intesa della filiera grano-pasta, confagricoltura e unione italiana food lanciano infatti il nuovo progetto dedicato alla filiera del pomodoro da industria, realizzato in collaborazione con value groovers, spin off dell’universita’ della tuscia. il progetto ha l’obiettivo di avvicinare l’offerta del mondo agricolo con la domanda dell’industria, creando al contempo valore aggiunto e maggior efficienza per l’intera filiera produttiva. l’iniziativa e’ stata presentata a roma alla presenza di massimiliano GIANSANTI, presidente di confagricoltura e unieat; paolo BARILLA, presidente di unione italiana food e vicepresidente di unieat; francesco LOLLOBRIGIDA, ministro dell’agricoltura, della sovranita’ alimentare e delle foreste”, spiega il comunicato. “questa prima esperienza sulla filiera del pomodoro nasce sulla base di un’analisi ampia delle criticita’ con la filiera e sintetizza gia’ un output che ha permesso l’avvio del co-design della progettualita’ pilota in linea con l’intesa tra le due associazioni per accompagnare percorsi di sviluppo definiti da piu’ attori. l’iniziativa ha gia’ raccolto delle manifestazioni d’interesse da parte di aziende agricole e industrie di prima trasformazione e, seppur in fase pre-campagna, osservera’ non soltanto la coltura in campo ma anche la relazione commerciale all’interno della filiera. il tutto con l’intento di identificare un modello che possa essere replicato in piu’ contesti”, ha detto emanuele BLASI, professore di economia e politica agraria e agroalimentare all’universita’ della tuscia. “a partire dall’estate 2024, il team di lavoro coordinato da BLASI ha avviato una fase di confronto con parte agricola e industriale, agevolato la raccolta dei fabbisogni e la condivisione delle priorita’ di intervento funzionali a rendere la filiera del pomodoro da industria italiana sempre piu’ coesa e competitiva, pronta a rispondere alle future sfide per il settore. gli elementi emersi dall’analisi hanno permesso l’avvio di nuove modalita’ gestione delle relazioni contrattuali e commerciali, facendo ricorso a nuove tecnologie, modelli di business e innovazioni organizzative. durante la campagna 2025 un ricco portfolio di pratiche verra’ testato da imprese agricole e industrie di prima e seconda trasformazione al fine di restituire indicazioni utili a garantire l’ottenimento di approvvigionamenti di produzioni di qualita’ e sostenibili, il cui valore aggiunto possa diventare patrimonio di tutte quelle imprese disposte ad investire per il consolidamento della filiera del pomodoro italiano, interessata oggi da una campagna complicata, sempre piu’ condizionata dalle mutate e incerte condizioni climatiche e dalle pressioni dei mercati internazionali. tanto piu’ rilevante e’ questa iniziativa considerando che con oltre 5 milioni di tonnellate, l’italia, e’ il terzo produttore mondiale di pomodoro da industria, dopo california e cina. nel nostro paese si sono coltivati nel 2024 oltre 75mila ettari, per il 55% nel nord italia e per il 45% nel centro-sud. le superfici sono in aumento (+10,80%), mentre la produzione e’ in flessione (-2,5%) sostanzialmente a causa della riduzione delle rese, che si puo’ stimare in -12% tra il 2023 ed il 2024”, spiegano confagricoltura e unionfood. “dove c’e’ collaborazione, dove c’e’ il sistema italia, c’e’ senza dubbio possibilita’ di migliorare la capacita’ di espandersi sui mercati e garantire un’economia di scala sul processo produttivo per ripartire in maniera piu’ equa il valore aggiunto che il made in italy offre. ringrazio tutti quelli che quotidianamente lavorano con l’ambizione di rendere forte l’italia in un mondo piu’ equo e giusto nel quale il nostro paese ha un ruolo storico d’avanguardia”, ha dichiarato il ministro LOLLOBRIGIDA. “unieat e’ un’alleanza nata per rafforzare l’efficienza delle filiere, replicando e ampliando progetti di successo; stimolare la competitivita’ attraverso la sostenibilita’ delle produzioni alimentari, l’efficientamento della rete logistica e dei sistemi di stoccaggio; valorizzare il modello mediterraneo con attivita’ di informazione, promozione ed educazione alimentare; sostenere e collaborare con territori e comunita’ per creare valore condiviso; garantire prodotti sempre piu’ salutari grazie alla ricerca e all’innovazione. si impegna inoltre a sviluppare iniziative di promozione all’estero per evidenziare come la sinergia tra le filiere continui a portare valore alle nostre eccellenze nel mondo. cio’ a partire, ad esempio, dalla missione a doha nell’ambito della settimana della cucina italiana nel mondo (16-22 novembre 2024), caratterizzata da incontri di business tra aziende italiane e operatori qatarini e visite presso i piu’ rappresentativi punti vendita della distribuzione locale. va nella direzione del sostegno delle filiere e del lavoro di squadra anche la partecipazione al primo world durum and pasta forum, insieme ai piu’ importanti attori della filiera del grano duro ed esperti internazionali. un’occasione per ribadire la necessita’ di far tornare ai livelli piu’ alti il tasso di autoapprovvigionamento del grano duro, condizionato dalle avversita’ climatiche”, conclude il comunicato.