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“la commissione europea ha presentato una proposta che prevede l’innalzamento delle sanzioni, oltre che su alcuni prodotti agricoli, anche sui fertilizzanti originari o esportati direttamente o indirettamente dalla federazione russa e dalla repubblica di bielorussia nel mercato dell’ue”. lo rende noto un comunicato della coldiretti che prosegue: “in particolare, per i fertilizzanti, e’ previsto un aumento graduale fino a raggiungere dopo tre anni il valore massimo di 315 o 430 euro per tonnellata di tariffa aggiuntiva sul dazio. durante il periodo transitorio di tre anni, queste tariffe proibitive saranno introdotte anche nel caso in cui le merci provenienti da russia e bielorussia siano importate al di sopra di determinati volumi. inoltre, le merci originarie o esportate direttamente o indirettamente dai due paesi non potranno beneficiare dei contingenti tariffari dell’unione, che consentono l’accesso al mercato a un livello tariffario inferiore rispetto alle nuove tariffe proposte. si tratta di un provvedimento che per i fertilizzanti provochera’ un ulteriore aumento del prezzo rispetto gia’ a quanto registrato nell’ultimo periodo, considerato che l’ue e’ fortemente dipendente dal mercato estero e si rifornisce, tradizionalmente, da un gruppo ridotto di fornitori, tra cui troviamo proprio i due paesi oggetto del provvedimento. non possiamo accettare, affermano coldiretti e filiera italia, un aumento dei costi che vada a penalizzare le nostre imprese rispetto a fattori di produzioni di cui l’europa ci ha reso dipendenti da paesi terzi”. “la fine della guerra e’ certamente la priorita’ assoluta – dichiara ettore PRANDINI, presidente coldiretti -. dobbiamo tuttavia avere ben chiaro che nelle trattative per una possibile pace si discuta anche l’eliminazione delle sanzioni alla russia, che per noi hanno chiuso un mercato di grande interesse”. “inaccettabile – aggiunge luigi SCORDAMAGLIA, ad di filiera italia – che ancora una volta a pagare il conto siano gli agricoltori e quindi la filiera agroalimentare europea. l’aumento dei costi di produzione andra’ a colpire principalmente il settore cerealicolo, gia’ fortemente provato da costi di produzioni alle stelle e al di sopra del prezzo di vendita”.” ad oggi – continua il comunicato – la russia e’ il piu’ grande esportatore al mondo di urea, grazie alla sua elevata capacita’ produttiva derivante dalla grande disponibilita’ di materie prime necessarie alla produzione e per i minori vincoli ambientali. una proposta che, inoltre, arriva in un momento di grande insicurezza geopolitica anche alla luce del recente insediamento di TRUMP. l’attuale capacita’ produttiva dell’ue di produrre fertilizzanti non e’ in grado, ad oggi, di coprire la domanda interna; tale provvedimento provochera’ un’impennata dei costi di produzione con riduzione della competitivita’ dei nostri produttori, la messa in pericolo della sovranita’ alimentare dell’ue e un aumento dei prezzi per i consumatori”.