MANOVRA: ANP-CIA TOSCANA, PENSIONATI DIMENTICATI. GARANTIRE DIRITTI AD ANZIANI E FRAGILI

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“una legge di bilancio che dimentica i pensionati e lascia a secco la sanita’, riservando agli anziani assegni non dignitosi con aumenti irrisori di 3 euro al mese per le minime e tagliando ancora il servizio sanitario nazionale con solo 460 milioni di euro disponibili”. lo afferma in un comunicato anp toscana, l’associazione pensionati di cia-agricoltori italiani, spiegando che cosi’ la manovra non guarda piu’ ai bisogni veri delle persone. “come dimostra anche la mancanza di nuove risorse per la non autosufficienza, la riduzione del finanziamento della carta ‘dedicata a te’ per l’acquisto dei beni di prima necessita’, i cali previsti per i comuni con effetti diretti sull’efficienza dei servizi per le comunita’. in particolare – secondo anp-cia toscana – se negli ultimi due anni l’inflazione molto alta aveva spinto gli assegni grazie alla rivalutazione automatica, nel 2025 l’inflazione da recuperare sara’ soltanto dello 0,8%, come ha confermato il decreto del ministero dell’economia e del lavoro, certificando un aumento anche piu’ basso di quanto stimato negli ultimi mesi. il risultato finale e’, dunque, una perdita sostanziale delle retribuzioni; cosi’ come, in termini di carico fiscale, non si prevede alcuna diminuzione per le pensioni, che sono le piu’ tassate d’europa. il tutto a fronte di una perdita del potere d’acquisto certificato dall’inps pari al 15,7% in dieci anni”. “in questa maniera le disuguaglianze fra cittadini saranno ancora piu’ marcate ed aumentera’ il tasso di poverta’ “, afferma enrico VACIRCA, presidente anp toscana. “ancora – per anp – nella manovra e’ assente ogni riferimento all’ape sociale per gli agricoltori, a cui non viene riconosciuto il lavoro usurante; mentre si conferma l’opzione donna in formato selettivo, come l’anno scorso, gia’ considerata non conveniente se non punitiva verso le lavoratrici, ma con un ulteriore peggioramento delle condizioni di calcolo per l’accesso alla pensione anticipata (quota 103 in versione contributiva). sulla sanita’, invece, continua la tendenza al definanziamento, quando all’opposto bisognerebbe investire per uscire dall’emergenza e migliorare le strutture ospedaliere, istituire le case di comunita’ sui territori e affrontare il tema del personale sanitario, oggi carente nel numero, migliorandone le condizioni di lavoro a cominciare dagli stipendi. non solo, nella manovra manca ogni riferimento alla non autosufficienza, a fronte della necessita’ di dare attuazione alla legge di riforma per il riordino del sistema: dall’assistenza domiciliare continuativa alla funzione delle rsa, al ruolo dei caregiver”. per tutti questi motivi, sottolinea il presidente nazionale alessandro DEL CARLO, “anp-cia auspica che il parlamento modifichi gli orientamenti attuali su pensioni, sanita’ e politiche sociali per garantire diritti e dignita’, in primis ai soggetti piu’ fragili e meno abbienti”. “per l’associazione, questo vuol dire sostenere la rivalutazione piena di tutte le pensioni e aumentare le minime almeno a 800 euro; modificare l’opzione donna in senso migliorativo; istituire la pensione base per i giovani. soprattutto – conclude il comunicato – significa aumentare sensibilmente le risorse destinate al servizio sanitario nazionale e assicurare il diritto d’accesso a tutti i cittadini, partendo dagli anziani residenti nelle aree interne e rurali del paese”.