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in spagna la ministra del lavoro yolanda DIAZ ha firmato un accordo con i sindacati dei lavoratori ccoo (comisiones obreras) e ugt (union general de trabajadores) per ridurre la settimana lavorativa a 37,5 ore. la maggioranza del mondo datoriale agricolo ha respinto la proposta, sostenendo che questa determinerebbe un aumento dei costi. per il segretario organizzativo di asaja, juan jose’ ALVAREZ, la riduzione dell’orario di lavoro rappresenta un “aumento nascosto” dello stipendio con “la necessita’ di assumere piu’ persone” e, quindi, un “aumento dei costi”. il portavoce del coag, andres GONGORA, ha detto che il settore agricolo e’ “molto condizionato” dal clima, cosa di cui, a suo avviso, si dovrebbe tener conto quando si legifera sull’orario di lavoro per adattarsi alle esigenze del settore. GONGORA chiede flessibilita’ soprattutto in settori come l’ortofrutta. diversa la posizione dell’altra organizzazione agricola, upa, che fa parte della struttura dei lavoratori autonomi del sindacato ugt. il segretario generale lorenzo RAMOS approva la misura perche’ i lavoratori “hanno diritto di rivendicare migliori condizioni” ma chiede che i produttori siano messi in condizione di pagare “senza problemi”.