GRANATA (CONFCOOPERATIVE), IN EUROPA AL LAVORO SOLO 1 PERSONA CON DISABILITA’ SU 2 SERVE CAMBIO PASSO

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“‘solo la meta’ dei 42,8 milioni di persone con disabilita’ in eta’ lavorativa in europa e’ impiegata. per un cambio di passo il modello da seguire puo’ essere quello italiano. in italia, infatti, solo nelle cooperative sociali di inserimento lavorativo sono occupate oltre 20.000 persone con disabilita’. l’esperienza italiana della cooperazione sociale puo’ essere replicata in tutti i paesi dell’unione europea. grazie alla cooperazione in italia e’ stato possibile abbattere barriere per garantire diritti, inclusione a persone che rischiano di rimanere ai margini attraverso servizi innovativi di welfare e percorsi personalizzati di inserimento lavorativo in grado di coniugare potenzialita’ e produzione di beni e servizi’, afferma stefano GRANATA presidente di confcooperative federsolidarieta’ in occasione della giornata dei diritti della persona con disabilita’ che si celebra il 3 dicembre”. lo rende noto un comunicato di confcooperative federsolidarieta’, che cosi’ prosegue: “un impegno che la federazione sta portando avanti anche in europa con la partecipazione di giorgia SORDONI presidente di confcooperative federsolidarieta’ marche a bruxelles alla conferenza annuale ‘giornata europea delle persone con disabilita” (edpd), ospitata dalla commissione europea. lla commissione ue in passato ha riconosciuto l’impegno dell’italia su questo fronte, ad esempio con le importanti previsioni per favorire l’inserimento lavorativo delle persone con disabilita’ delle direttive sugli appalti e le concessioni del 2014. la cooperazione sociale di inserimento lavorativo, in particolare, ha un potenziale enorme per passare dalle parole ai fatti’, prosegue GRANATA. sono, infatti, oltre 2.800 le cooperative sociali aderenti a confcooperative federsolidarieta’ che si occupano di fornire servizi di welfare a persone con disabilita’ e alle loro famiglie attraverso la gestione di centri diurni, comunita’ residenziali per persone con necessita’ di sostegni intensivi, l’assistenza domiciliare e quella scolastica. inoltre, negli ultimi anni sono molti i progetti dedicati al ‘dopo di noi’ e alla ‘vita indipendente’. ‘ora occorre rendere concreto l’impegno preso dal g7 ‘inclusione e disabilita”, che si e’ svolto lo scorso 14 ottobre ad assisi, con la carta di solfagnano, che impegna gli stati partecipanti ad adottare tutte le misure possibili per garantire la partecipazione delle persone con disabilita’ alla vita civile, sociale, economica, culturale e politica dei paesi. a tracciare la strada, le linee guida adottate dalla commissione europea lo scoro 20 novembre per promuovere il diritto delle persone con disabilita’ a vivere in modo indipendente e ad essere incluse nella comunita’. e’ quindi importante che ora anche l’unione europea si adoperi per rendere tangibili gli obiettivi gia’ fissati dalla convenzione delle nazioni unite sui diritti delle persone con disabilita’ e dalla strategia per i diritti delle persone con disabilita’ 2021-2030′, conclude GRANATA”.