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“‘potenziare l’unica filiera dello zucchero italiano che in emilia-romagna ha il cuore della produzione dove si coltiva piu’ della meta’ delle barbabietole. proteggere redditi, occupazione e un indotto strategico per il paese: l’alimento valorizza il ‘made in italy’ alimentare, in piu’ l’energia rinnovabile ottenuta dal sottoprodotto degli zuccherifici e’ una risorsa importante, che equivale al consumo annuo di 26.400 abitazioni’. e’ l’appello del presidente di confagricoltura emilia romagna, marcello BONVICINI, che chiede sostegno e aiuti concreti a tutti i livelli – europeo, nazionale e regionale – per la difesa di un comparto che fa capo al gruppo cooperativo coprob-italia zuccheri, con sede a bologna da oltre 60 anni, e riunisce circa 7000 aziende agricole in sei regioni, con due stabilimenti di lavorazione a minerbio (bo) e pontelongo (pd)”. lo rende noto un comunicato di confagricoltura emilia romagna, che cosi’ prosegue: “oggi la produzione di zucchero 100% italiano – declinato nelle varianti del semolato classico, nostrano grezzo di barbabietola e nostrano grezzo di barbabietola biologica -, copre il 10% del consumo interno. il presidente regionale di confagricoltura sottolinea che ‘l’emilia-romagna e’ il principale bacino bieticolo-saccarifero con 17.000 ettari di superficie investita a barbabietola da zucchero, nel 2024, sui 30.000 ettari totali, ma quest’anno la resa media in campo e’ scesa del 25%, a causa delle ondate di calore intense e prolungate verificatesi tra meta’ luglio e meta’ agosto, seguite da intense piogge nei mesi di settembre e ottobre che hanno ostacolato le operazioni di raccolta’. per il 2025, la filiera provera’ a correre ai ripari cercando di anticipare le semine gia’ da meta’ gennaio, in maniera tale da far partire la raccolta intorno al 10 luglio: una vera rivoluzione dovuta al cambiamento climatico. l’auspicio di marcello BONVICINI e’ che il neo presidente della regione, michele de PASCALE, ‘possa valutare in tempi stretti come procedere per dare supporto ai bieticoltori colpiti da un’annata veramente negativa’. la barbabietola da zucchero e’ coltura strategica, fondamentale nell’ambito delle rotazioni agricole. essa nutre il terreno rendendolo fertile per altre coltivazioni e migliora la struttura del suolo. di rilievo e’ anche l’impronta di carbonio (carbon footprint) perche’ un ettaro di barbabietola da zucchero ha la stessa capacita’ di assorbimento della co2 di un ettaro di bosco. la filiera dello zucchero e’ un eccellente esempio di circolarita’: ogni anno circa 180.000 tonnellate di polpe surpressate – uno dei sottoprodotti della lavorazione della barbabietola nei due zuccherifici di minerbio e pontelongo – vanno in gran parte (l’80%) alla produzione di energia elettrica da biogas, principalmente negli impianti di coprob e della confederazione dei bieticoltori-cgbi, la restante all’alimentazione animale; il melasso invece e’ indispensabile per la produzione del lievito”.