FAI CISL, DOLORE PER MORTE NEL CARA DI PALESE SERVE SALTO DI QUALITA’ SU ACCOGLIENZA E INCLUSIONE

(riproduzione riservata)

“‘la tragica morte di un migrante nel cara di palese dopo aver ingoiato delle pile, ci induce profondo dolore ma ci porta anche a rinnovare il nostro appello per migliorare le difficili condizioni di vita a cui sono sottoposti i migranti ospiti delle strutture di accoglienza’, afferma il segretario generale della fai-cisl bari vincenzo CINQUEPALMI dopo la morte di un migrante 33enne nel cara di palese”. lo rende noto un comunicato della fai-cisl. “in tante occasioni, infatti, abbiamo fatto sopralluoghi e incontri con i migranti sia nei ghetti che nelle varie strutture di accoglienza, l’ultima volta ad agosto eravamo stati proprio al cara di bari palese nell’ambito della campagna ‘tutele in movimento’ incontrando soprattutto giovani e famiglie per raccogliere le loro istanze e riportarle a tutte le istituzioni, oggi questo drammatico incidente sottolinea ancora di piu’ la necessita’ di rafforzare la tutela dei diritti e delle condizioni psicologiche di chi e’ costretto a vivere in situazioni di grande fragilita’”, prosegue CINQUEPALMI. “il cara puo’ e deve essere un’alternativa concreta e dignitosa alla vita nei ghetti e deve servire a processi di regolarizzazione delle presenze, di inserimento lavorativo, di affermazione della legalita’”, afferma il segretario generale della fai-cisl nazionale onofrio ROTA, che conclude: “oggi siamo vicini piu’ che mai a tutti gli ospiti di queste strutture, molti dei quali hanno un ruolo fondamentale nella nostra agricoltura, e torniamo a chiedere maggiore attenzione a tutte le istituzioni affinche’ non si ripetano simili tragedie e ci sia un salto di qualita’ nelle politiche di accoglienza e inclusione a tutti i livelli”.