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il presidente della repubblica, sergio MATTARELLA ha preso parte alla cerimonia di inaugurazione della biennale dell’economia cooperativa che si e’ svolta al palazzo re enzo. la cerimonia si e’ conclusa con l’intervento del presidente MATTARELLA qui il video https://bit.ly/3NE2Itb. con “un pensiero di solidarieta’ alla citta’ che ci ospita, ai familiari delle vittime dell’alluvione e del gravissimo incidente mortale sul lavoro di ieri, ai feriti, alle famiglie che stanno soffrendo le conseguenze del maltempo e di questa ennesima tragedia sul lavoro”, il presidente ha iniziato il suo discorso per poi affermare che “non vi sono piu’ parole adeguate per esprimere l’allarme e l’angoscia per gli incidenti che colpiscono chi sta lavorando, per l’insufficienza della sicurezza per chi lavora. le alluvioni, sull’altro versante, stanno colpendo queste terre con una frequenza e una intensita’ che non si conosceva. conseguenza evidente di mutamenti climatici, ma i danni che attraversano migliaia di famiglie sono anche conseguenza di trasformazioni del territorio intervenute da lungo tempo, dal passato.e’ necessario un impegno di carattere straordinario che coinvolga istituzioni e societa’ civile, imprese e cittadini e che non sottovaluti l’esigenza di misure rapide di salvaguardia”. MATTARELLA ha ripetutamente evocato l’articolo 45 della costituzione, sottolineando il lavoro che nell’ambito della assemblea costituente, chiamata a redigere la carta, si svolse per arrivare alla formulazione del articolo. “i costituenti non si limitarono a ribadire ruolo e importanza della cooperazione nella costruzione di una democrazia economica. nei loro confronti attribuirono alle istituzioni e alle politiche pubbliche il compito di promuovere e favorire l'”incremento” della cooperazione e, al tempo stesso, di assicurarne “con i controlli opportuni, il carattere e le finalita’”, ha spiegato. la biennale – ha proseguito MATTARELLA – “e’ l’occasione per sottolineare che la cooperazione, l’impresa solidale, l’economia civile, sono parti qualificanti del nostro modello sociale, fattori di rilievo della ricchezza nazionale per i beni che producono e per il lavoro che offrono”. “la carta reca, fortemente impressi, quattro caratteri”, ha fatto notare il presidente della repubblica: “e’ una costituzione “lavorista”, sin dal primo articolo. e’ una costituzione “personalista”, con la persona, le formazioni sociali in cui questa si esplica, e con i suoi diritti, come essenza dell’ordinamento. e’ una costituzione “autonomista”, che affida alle autonomie locali, con il criterio della sussidiarieta’, la responsabilita’ di dare risposte ai cittadini. e’ una costituzione “antifascista”, che si fonda sulla lotta di liberazione, matrice di liberta’ e democrazia”, ha sottolineato. “all’impresa cooperativa la repubblica indica un fine: l’utilita’ sociale. all’impresa privata, all’articolo 41, l’utilita’ sociale e’ posta come limite: non puo’ essere in contrasto con essa”, ha ricordato MATTARELLA. “la cooperazione, e piu’ in generale l’economia civile, sono davanti a una sfida. essere piu’ di un pungolo di qualita’ per l’intero sistema economico. produrre risultati, nei diversi campi di attivita’, che rechino vantaggio al modello sociale. questo richiede innovazione, intelligenza, coraggio”, ha osservato il presidente sottolineando che “di grande significato ed emblematica e’ l’esperienza delle cooperative che utilizzano le terre e gli immobili confiscati alla mafia”. “le cooperative hanno accompagnato lo sviluppo dell’italia, conquistandosi spazi proprio nei momenti di crisi, come avvenuto a meta’ degli anni ’80, con la legge MARCORA. la cooperazione italiana ha raggiunto, in settori strategici, posizioni di rilievo assoluto. vi sono imprese cooperative – come ben sappiamo tutti qui – con fatturati, dipendenti, organizzazioni produttive di dimensioni di grande consistenza. la cooperazione non vive fuori dal mercato. sta nel mercato. la condizione del reinvestimento degli utili non sottrae l’impresa alla competizione, con altri settori, con altri attori e non la sottrae al dovere di progettare. la progettualita’ economica e finanziaria e’ parte della sua vocazione. venite – le cooperative – da una lunga storia. siete parte della storia d’italia. anche questa e’ una ricchezza. storia di sacrifici, di progressi, di cadute drammatiche come avvenne con l’avvento del fascismo, nel segno di una cieca violenza. lo ha ricordato fabrizio GALAVOTTI. violenza che individuo’ come bersaglio proprio i lavoratori riuniti nelle cooperative. per concludere. motrici di cambiamento, fattori di equilibrio e di inclusione, strumenti di promozione di uguaglianza, elementi del capitale sociale del paese: il movimento cooperativo, le cooperative, sono protagoniste nella edificazione della repubblica”, ha colcuso MATTARELLA.